26/01/2016 –

Ieri sera il Consiglio comunale ha approvato la nascita dell’Agenzia dello Sviluppo. Il Governo Renzi dimezza le partecipate in tutta Italia e il Comune di Venezia mette in piedi un altro soggetto con finalità condivisibili: chi non è d’accordo nel portare sviluppo e lavoro in città? Oppure ad attrarre nuovi investitori?
Ma siamo sicuri che tutto ciò finora non è successo solo perché mancava l’ennesima scatola, che non è altro che un’ulteriore partecipata del Comune? Le finalità per cui è nata la fondazione possono essere benissimo perseguite utilizzando società già esistenti, ma soprattutto con l’attività dell’amministrazione comunale. Invece l’Agenzia per lo Sviluppo punta proprio a svuotare il Comune di competenze e ruolo. Nonostante gli emendamenti proposti dal centrosinistra e accolti dalla maggioranza il quadro non cambia.
Soprattutto non si capisce chi sarà a gestire l’Agenzia. Sarà un’operazione a costo zero per il Comune, è stato detto, ma questo lo vedremo in corsa.
Ma chi sarà a svolgere questa attività gratuitamente? O sarà un super manager che svolgerà questa attività per il bene di Venezia, oppure se sarà un comune mortale non retribuito ci sarà sempre il rischio che non lavori solo per il bene della città, ma anche per sé stesso. Per questa ragione sarebbe sempre meglio che un professionista venisse pagato per il ruolo che svolge.
Insomma mi pare un pasticcio. L’unico elemento di novità è l’ordine del giorno approvato su mia proposta che estende alle fondazioni del Comune i controlli previsti per le società partecipate. Significa che potremmo finalmente chiedere di conoscere e di discutere in commissione i piani delle attività e i bilanci, non solo della futura Agenzia dello Sviluppo, ma anche della Fondazione Musei.

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