19/02/2016 –

Nonostante la propaganda della giunta Brugnaro il tema della sicurezza e del degrado in città resta tutto da risolvere. La domanda che dobbiamo porci è sostanzialmente una: i cittadini si sentono più o meno sicuri di prima delle elezioni? La situazione negli ultimi mesi forse è addirittura peggiorata o comunque è rimasta tale e quale. La colpa non è certo imputabile all’attuale amministrazione, ma l’ansia da prestazione di Brugnaro e di D’Este non aiuta certo a risolvere i problemi. Ieri in commissione si parlava della sicurezza nei parchi pubblici. Il quadro illustrato dai tecnici e dalla Polizia Municipale confermava ciò che è sotto gli occhi di tutti. Nel corso del mio intervento ho fatto presente che i parchi pubblici sono un patrimonio di cui la città deve riappropriarsi. All’inizio degli anni ’70 Mestre era la città con meno verde d’Europa, con un rapporto di 0,45 cmq di verde per abitante. Oggi siamo oltre i 16mq per abitante. Le amministrazioni di centrosinistra dal ’75 in poi hanno realizzato il verde che è un patrimonio della città: parco Bissuola, parco San Giuliano, Bosco di Mestre, ecc.
Non è mettendo il filo spinato che difendiamo i parchi da vandali, spacciatori, criminali vari. Accanto ad un’azione di repressione che mi auguro essere sempre più efficace da parte delle forze dell’ordine è necessario che i cittadini si riapproprino degli spazi verdi della città.
Se è stato fatto un preventivo di 55mila euro per fare una recinzione stile caserma dei carabinieri a Villa Querini, al Piraghetto come prospettato in commissione, propongo di utilizzare quelle risorse per svolgere attività ricreative nei parchi. Come è stato dimostrato dall’associazione “Viva Piraghetto” che in questi mesi sta promuovendo decine di iniziative che hanno reso più vivibile l’area e allontanato spacciatori e compagnia bella.
Per aver detto questo in commissione sono stato più volte interrotto dall’assessore D’Este, il quale dopo avermi dato del maleducato è arrivato a dire che avrebbe potuto farmi anche un Tso perché nelle sue prerogative. Si è fermato solo quando ho minacciato di querelarlo. Questo è l’assessore alla sicurezza del Comune di Venezia. Di fronte a questo atteggiamento alcuni esponenti della maggioranza hanno sentito il dovere di esprimermi la loro solidarietà, e ho ricevuto le scuse da parte del Presidente della II commissione, sempre della maggioranza, che ho apprezzato.

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