26/11/2016 –

Giornata importante per la città. La firma del Patto per Venezia è stato fin dall’inizio un obiettivo del centrosinistra veneziano. Prima in campagna elettorale e successivamente in Consiglio comunale.
Grazie al governo Renzi oggi si può aprire una nuova stagione per la città. Dipenderà dalla capacità del sindaco di cogliere questa opportunità dall’immobilismo amministrativo che ha caratterizzato questi mesi. Il Patto può costituire un salto culturale per Venezia: non è il governo che corre in soccorso alla città, bensì il riconoscimento che Venezia, con tutto il suo territorio, rappresenta un’opportunità per l’Italia.
Il Patto prevede investimenti per 457 milioni di euro, una somma importante anche perché in alcuni casi si aggiunge a progetti che godono già di un finanziamento proprio. Tant’è che complessivamente mettono in moto opere per circa 1,5 miliardi.
Finalmente dopo anni arrivano risorse per la manutenzione della città storica, che significa anzitutto escavo dei rii, conservazione di monumenti, interventi indispensabili attesi da oltre decennio. Ma sono previsti anche contributi per completare le opere di marginamento di Porto Marghera e per l’interramento delle linee elettriche di Terna, intervento fondamentale per avviare il progetto del Vallone Moranzani. Di grande importanza anche i contributi relativi al recupero dell’Arsenale e di Forte Marghera, due spazi pubblici straordinari, l’uno nella città storica, l’altro a Mestre. Due spazi pubblici monumentali e ambientali di grande pregio di 50 ettari ciascuno, che devono essere recuperati. Il Patto consente inoltre di promuovere interventi di riqualificazione di aree della terraferma.
Insomma il governo Renzi ha inteso riprendere e rilanciare i temi forti di quell’idea di città sviluppata nel tempo dal centrosinistra. Ora Brugnaro non ha più alibi per rispondere ai bisogni della città.

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