I dati parlano chiaro, anche quelli pubblicati ieri dalla CGIA: il settore edile è in forte difficoltà. Sappiamo che dall’inizio della crisi ha visto chiudere quasi metà delle aziende, con un impatto sull’occupazione diretta e indiretta enorme.

Era il 2010 quando, con la Fondazione Pellicani, abbiamo cominciato a prospettare una via d’uscita incentrata sulla riconversione del patrimonio edilizio. A qualcuno sembrava una soluzione avveniristica. Oggi, come è emerso anche in un recente convegno organizzato dalla CISL “Edilizia, motore per una nuova qualità sociale”, gli interventi per rigenerare le nostre abitazioni sono soluzioni sostenute con forza dagli stessi imprenditori edili. Sono interventi sugli infissi, sulle parti comuni degli edifici, sui rivestimenti, sulle caldaie in grado di abbattere l’inquinamento e le bollette; interventi possibili trovando sinergie tra Pubblica Amministrazione, imprenditori e mondo creditizio.

Uno dei miei primi impegni sarà dare vita ad un Piano straordinario per la casa, tassello fondamentale per rigenerare le nostre città, attrarre investimenti, rilanciare l’occupazione, generare innovazione e rendere nuovamente Mestre e Venezia attrattive anche per nuovi residenti. Il tutto senza consumare ulteriore suolo.

Nicola Pellicani

 

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