16/02/2018 –

Cosa intende fare la Giunta per recuperare piazza XXVII Ottobre, che per i mestrini resterà sempre piazza Barche, uno dei luoghi storici della città, anello di congiunzione tra la città di terra e la città d’acqua? Il sindaco Brugnaro intende proseguire l’opera di riqualificazione della città oppure non è interessato?

Il recupero di piazza Barche rappresenta una delle questioni rimaste aperte, che le passate amministrazioni, nonostante vari tentativi, non sono riuscite a risolvere, per questo ho presentato un’interpellanza in Consiglio comunale (QUI). Negli ultimi giorni Comitati di cittadini hanno posto giustamente l’attenzione sulla riqualificazione della Piazza, che

è ridotta da decenni a un’anonima rotatoria stradale. Nel 2006 il concorso di idee che poneva tra gli obiettivi principali il trasloco nella piazza dell’attuale mercato fisso di via Fapanni e la riorganizzazione della mobilità, privilegiando la ciclopedonalità, non andò a buon fine. Stessa sorte toccò nel 2008 al progetto dell’architetto spagnolo Manuel Ruisanchez, che aveva il compito di mettere a sistema le varie idee progettuali emerse negli anni. Ovvero la realizzazione di una grande area pedonale alberata, sul modelle delle Rambla, e sempre il trasloco del mercato fisso e settimanale. Inoltre l’ipotesi progettuale comprendeva anche la realizzazione di un park interrato di tre piani per circa 500 posti auto, tra il Canal Salso e il Tribunale dei minori in via Pepe. Anche questo progetto non venne mai realizzato, e l’incarico da parte della giunta all’architetto Ruisanchez fu oggetto anche di un procedimento giudiziario.

Oggi non si riparte da zero, le idee forti di riqualificazione di piazza XXVII Ottobre restano sempre valide, partendo da due obiettivi fondamentali: la realizzazione di un’area pedonale verde con ampio spazio per la ciclablità e soprattutto il trasloco del mercato. Il Comune è però intenzionato a non spostare il mercato fisso da via Fapanni, dove è stato insediato provvisoriamente alla fine degli anni ’80, un’area angusta e decisamente inadeguata. Il tema di individuare uno spazio adeguato dove insediare il mercato fisso, in una città del rango di Mestre, resta aperto, l’intervento messo a Bilancio dal Comune per 2,6 milioni per migliorare l’attuale area in via Fapanni è solo un rattoppo che non risolve la questione di fondo non più rinviabile.

L’operazione Mestre Bella avviata quasi venticinque anni fa non è ancora conclusa, ma sembra venuta meno la volontà politica di continuare a lavorare in questa direzione.

Il futuro della città si costruisce con programmi, idee e visioni, ma soprattutto con atti amministrativi che traducono in fatti concreti un progetto politico. Ma qual è il progetto politico, il programma di governo dell’amministrazione Brugnaro? Al netto del diluvio quotidiano di parole del sindaco, dell’alluvione di comunicati stampa, delle proposte choc, dei fuochi d’artificio e dei fasci luminosi, cosa c’è di concreto? Oltre al progetto sull’area dei Pili di sua proprietà, cos’altro intende sviluppare? Fuori le carte: nulla per la Città Antica, nulla per la tanto decantata Porto Marghera e niente per la terraferma. Questo dicono i fatti, così parlano le delibere, al di là dell’ordinaria amministrazione.

L’azione di riqualificazione urbana della terraferma, iniziata quasi venticinque anni fa, anche se in modo non sempre costante, ha migliorato notevolmente la città. Mi auguro che l’amministrazione Brugnaro non intenda distinguersi diventando la prima Giunta che interrompe il processo di rigenerazione della città.

Solo per citare le tappe fondamentali dal 1993 ad oggi.

1997: inaugurazione piazza Ferretto; poco dopo il rifacimento di via Palazzo e delle strade limitrofe alla piazza; 2004 inaugurazione Parco di San Giuliano, un’ex discarica trasformata in verde pubblico; 2009 demolizione dell’edificio Cel-Ana; 2013 inaugurazione della Biblioteca civica in Villa Erizzo; riqualificazione di piazzale Candiani nel 2013; e poi via via fino al recupero dell’asse via Poerio-Riviera XX settembre e via Rosa, con la riapertura di ampi tratti del Marzenego. Questo solo per citare gli interventi principali che riguardano il centro di Mestre.

 

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