In questi giorni ho incontrato e ho parlato con molte persone, nei mercati, nelle piazze. E quasi tutte mi hanno rappresentato una questione che è rimasta per lo più fuori dal dibattito politico. Sto parlando delle bollette di gas ed energia elettrica, che sono una vera spina nel fianco per molti utenti. Una recente ricerca rivela che il 12% della famiglie veneziane fatica a pagarle. Da questo tema secondo me non si può prescindere.
Bisogna muoversi in due direzioni. La prima è quella di studiare un modo per ridurre le accise e altre voci che pesano sulla bollette, come gli oneri di sistema. Non è possibile, infatti, che arrivino fatture in cui le imposte sono uguali se non superiori ai costi dei consumi.
L’altro punto su cui voglio agire in Parlamento è per governare subito il mercato selvaggio dei call center e dei venditori porta a porta. Troppo spesso “raggirano” gli utenti, soprattutto anziani, facendo stipulare loro contratti svantaggiosi, addirittura senza che i diretti interessati se ne rendano conto. In vista della totale liberalizzazione del mercato, prevista per luglio 2019, bisogna gestire al meglio questo passaggio, vietando per esempio la stipula del contratto non cartaceo e rendendo davvero efficace il registro delle opposizioni, che dovrebbe limitare le telefonate dei call center.
La fornitura di luce e gas deve essere un servizio, non un incubo per le famiglie.

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