11/03/2018 – Ieri ho partecipato alla manifestazione in difesa di un uso pubblico della Vida in campo San Giacomo dell’Orio. Il tema dei Beni Comuni è un argomento a me molto caro sul quale ho lavorato a lungo assieme al gruppo del G124 di Renzo Piano e a Labsus. Nasce da questa esperienza la proposta di regolamento comunale sui Beni Comuni che ho presentato in consiglio comunale e giace in VII Commissione, dove presto sarà discusso. Un’idea che parte dall’esigenza crescente da parte dei cittadini, di utilizzare e di gestire spazi pubblici oggi in disuso. Il tema è molto ampio e riguarda il rapporto tra i cittadini e la cosa pubblica. Quando si parla di Beni Comuni ci si riferisce anzitutto a quei luoghi di socialità rappresentati dalle piazze, dalle strade, dalle aree verdi, di edifici e più in generale da tutto il patrimonio di interesse pubblico. Sono centinaia gli spazi pubblici oggi in stato di degrado e di abbandono nella nostra città che potrebbero tornare a vivere e soprattutto a diventare più sicuri. Basti pensare a palazzo Da Mula, l’isola di Poveglia, l’area degli ex gasometri e Ca’ Bembo e ad alcuni edifici simbolo in terraferma come l’ex De Amicis, l’ex Monteverdi o l’ex Edison.
La disciplina di questa materia rappresenta quindi un’opportunità per avviare politiche di rigenerazione urbana che consentano di rivitalizzare e riqualificare spazi pubblici partendo dal basso, ovvero coinvolgendo e responsabilizzando gli abitanti della città che in questo modo se ne possono prendere cura. In Parlamento cercherò di impegnarmi su questo tema individuando strumenti volti a favorire il coinvolgimento della popolazione nell’opera di riqualificazione delle città, in particolare delle periferie.

Foto Agenzia Candussi/ Carrai/ Venezia/ Manifestazione per lo sgombero della “Vida”

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