01/01/2018 –

L’istituzione di una Zona Logistica Semplificata (ZLS ) a Porto Marghera puó essere più vicina .
Ieri notte è stato accolto dal governo nel corso del dibattito in aula alla Camera un mio ordine del giorno che impegna e raccomanda il governo nella prossima Legge di Stabilità a prevedere l’istituzione di una ZLS, potenziata dai vantaggi del credito di imposta nel Porto di Venezia e altre aree portuali del nord Italia, previste dalla legge 123/2017.
È un passo in avanti per rilanciare concretamente Porto Marghera. Come si ricorderà già nella scorsa legislatura l’istituzione di una Zona Speciale era stato oggetto di dibattito. Si parlava di ZES, Zone Economiche Speciali, ma l’attuale normativa (d.l. n. 91/2017, convertito dalla L. n. 123/2017) consente di istituire ZES soltanto nelle regioni del Mezzogiorno, dove sia presente un porto della rete transeuropea dei trasporti.
La Legge di Stabilità dello scorso anno, la n. 205 del 2017, dà alle Regioni il compito di istituire le ZLS, per favorire la crescita e lo sviluppo di investimenti nelle aree portuali che non sono già disciplinate come Zone Economiche Speciali (ZES), a condizione che sia presente un’autorità di sistema portuale e che sia un’area portuale strategica.
Il mio ordine del giorno va però oltre, e prevede di costituire una ZLS potenziata dai vantaggi del credito di imposta – come previsto dall’articolo 107, paragrafo 3 lettera C) del Trattato sul funzionamento dell’Unione
europea e dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014- 2020 – che consentirebbe di sviluppare un tessuto economico importante, che potrebbe generare molti investimenti e posti di lavoro.
Se il governo manterrà le promesse la città potrà contare su uno strumento “rivoluzionario” di sviluppo del territorio, in cui si possono utilizzare incentivi fiscali , semplificazioni amministrative e procedurali.
Secondo un piano industriale elaborato da Confindustria, a Porto Marghera vi sono 385 ettari di aree libere, ovvero non produttrici alcun reddito né per la popolazione residente in termini di aumento del reddito pro capite, né per lo Stato in termini di imposte come IVA, IRES, IRPEF, né per gli enti locali (addizionali regionali, comunali, TASI, TARI, ecc). Una ZLS potenziata
nell’area metropolitana di Venezia potrebbe generare in queste aree fino a 3,8 miliardi di investimenti e 55.000 nuovi posti di lavoro.

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