03/11/2018 –

Dagli articoli di stampa apparsi su La Nuova di Venezia e Mestre e la Repubblica, l’Eni sta valutando l’abbattimento del “Cubo” della stazione di servizio Bazzera in tangenziale a Mestre, un vero e proprio simbolo non solo della città, ma anche delle migliaia di automobilisti che ogni anno attraversano la tangenziale diretti verso le spiagge del litorale o l’autostrada A4.

Il “Cubo”, realizzato nel 1971 dall’architetto Costantino Dardi, avrebbe dovuto avere la funzione di sostenere cartelli pubblicitari, ma è rimasto sempre un telaio in ferro, che nel tempo è divenuto punto di riferimento per i viaggiatori.

Ho presentato un’interrogazione ai Ministri dello Sviluppo Economico e dei Beni e delle Attività Culturali, per sapere se il governo è a conoscenza del progetto di Eni di smantellare l’opera, e se intenda tutelare questa costruzione, con un vincolo per la sua rilevanza architettonica e paesaggistica, rilevata anche dalla Regione, che lo ha inserito nella sua schedatura delle architetture di pregio del Novecento.

La città si sta mobilitando per il mantenimento del “Cubo”, proponendo anche un progetto di restauro della struttura, conservandone le caratteristiche principali e contemporaneamente adattandolo per le nuove esigenze, magari attraverso schermi video. È importante che le istituzioni nazionali si attivino per evitare l’abbattimento di una struttura che da anni caratterizza il paesaggio del territorio veneziano e che rappresenta un punto di riferimento per chi percorre la Milano-Trieste.

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