15/01/2019 –

Oggi il governo ha risposto in aula con il sottosegretario al Ministero degli Interni Carlo Sibilia (M5S) – qui la risposta – alla mia interrogazione sullo sfregio del leoncino a San Marco, avvenuto lo scorso settembre, che ha profondamente indignato e offeso i veneziani. Si è trattato solo dell’ultimo episodio di una serie di atti vandalici che subisce il patrimonio monumentale di Venezia.

Servono più controlli da parte delle forze dell’ordine, che quattro mesi dopo ancora non ci sono, e mi auguro che venga approvata al più presto la legge proposta dal PD (Franceschini-Orlando), già approvata all’unanimità alla Camera, e ora al Senato, ma è necessario anzitutto promuovere un’educazione al rispetto nei confronti di una città unica al mondo, patrimonio dell’umanità, che accoglie ogni anno trenta milioni di turisti, di cui cerca il 70% giornalieri.

E serve una continua opera di manutenzione del patrimonio culturale. I leoncini, oggetto dell’interrogazione, sono a fianco della Basilica di San Marco, che in occasione dell’ultima acqua alta eccezionale dello scorso 29 ottobre ha subito ingenti danni, rimanendo sommersa per sedici ore consecutive. La Basilica è invecchiata di vent’anni in poche ore, secondo i rilievi eseguiti dai tecnici.

In questo contesto che fa il governo? Pratica la politica dei rinvii e degli annunci, continua ad essere rinviata la convocazione del Comitatone e restano così bloccati 285 milioni destinati alle opere diffuse di salvaguardia della città. E sono fermi i lavori del Mose il cui cantiere avrebbe dovuto concludersi il 31 dicembre 2018, ma siamo sempre bloccati a quel 94% dell’opera che rischia di diventare la più grande incompiuta d’Europa.

Serve più attenzione dal parte del governo e bisogna farla finita con la retorica che c’è sempre una Venezia che affonda e una Venezia che muore.

Venezia per tutto ciò che evoca rappresenta una grande opportunità per il Paese, e bisogna saperla cogliere.

 


 

 

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