08/03/2019 –

Oggi ho visitato il carcere femminile della Giudecca, scegliendo una data simbolica come quella dell’8 marzo non per fare retorica, ma per porre l’attenzione su una realtà troppo spesso dimenticata. Lo stesso avevo fatto il giorno di Natale al carcere maschile, perché ritengo che il problema della vita all’interno delle carceri, che riguarda sia i detenuti sia il personale penitenziario, non possa essere sempre trascurato.

Ho portato alle detenute e ai loro bambini cento confezioni di dolci per festeggiare questa giornata.

In questi primi mesi di attività ho portato all’attenzione del Parlamento i principali problemi della mia città e il carcere rappresenta certamente una delle priorità.

Recentemente il carcere è stato al centro di polemiche, in seguito alla tragica scomparsa di Maria Teresa “Sissy” Trovato Mazza, agente penitenziario, deceduta lo scorso 12 gennaio in seguito a due anni di coma, dopo essere stata raggiunta da un colpo di pistola nel 2016 mentre si trovava in servizio all’Ospedale Civile di Venezia. Su questo caso va fatta la massima chiarezza, siamo in attesa degli esiti delle perizie di parte, ma non si può mettere a rischio un progetto di recupero, un’esperienza pilota in Italia, che va certamente nella direzione prevista dall’articolo 27 della Costituzione, che prevede la funzione rieducativa della pena.

Il carcere della Giudecca è una delle uniche tre strutture in Italia esclusivamente femminili, ed è l’unica casa di reclusione del Triveneto, destinata cioè ad ospitare condannate con pene lunghe. Attualmente vi sono 88 detenute. Nel carcere della Giudecca è presente anche un Icam (Istituto a Custodia Attenuata per Madri detenute), uno dei pochi in Italia, che accoglie 7 bambini, due sono usciti in questi giorni, da 6 mesi a 5 anni.

Ho avuto modo di fare una visita molto approfondita, trovando la massima collaborazione dalla Direttrice Antonella Reale e ho avuto modo di vedere una realtà molto vivace, dove si svolgono molteplici attività lavorative come la lavanderia, la cucina, è presente un laboratorio di cosmetica con una linea di prodotti per la cura personale molto ricca, e un orto che produce frutta e verdura biologiche certificate, che vengono vendute all’esterno.

Sono però urgenti interventi di ristrutturazione che riguardano il corpo centrale, l’ala 17 che potrebbe essere destinata ad espandere le attività con nuovi laboratori. Urgente poi la dotazione di un sistema di videosorveglianza, di cui la struttura non è dotata. Del resto si tratta di carenze emerse anche nella recente ispezione di una Commissione incaricata dal Ministero della Giustizia.

Inoltre ci sono in servizio circa 100 agenti, che però hanno a disposizione scarsi spazi di alloggio, nella caserma all’interno del carcere sono addirittura in cinque per stanza. C’è la necessità che la città si mobilità per recuperare una trentina di alloggi per il personale in servizio.

Anche l’Icam della Giudecca, nonostante assomigli più ad un asilo che a una prigione, rappresenta pur sempre una limitazione della libertà per i bambini. Sarebbe necessario un altro istituto previsto dalla legge del 2011, quello della case famiglia protette. Quanto meno nei casi di detenute, condannate a reati non gravissimi, servirebbero a tutelare non solo un diritto sacrosanto delle donne, quello alla maternità, ma soprattutto a fare in modo che i bambini non si trovino a scontare pene per colpe che non sono loro. È ormai unanimemente riconosciuto che i primi tre anni di vita del bambino sono fondamentali per il suo sviluppo futuro e per la sua crescita equilibrata.

Abbiamo una responsabilità nei confronti dei bambini costretti a crescere da reclusi. In tutta Italia sono un sessantina e vanno seguiti. Bisogna creare subito un Osservatorio per monitorare i percorsi educativi e formativi di questi bambini, vanno individuati strumenti normativi e misure idonee a assicurare loro una vita normale.

Di tutti questi problemi e di quelli già individuati in precedenza nel corso della mia visita di qualche mese fa al carcere maschile, presenterò un’interrogazione urgente al Ministro della Giustizia.

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