Oggi in conferenza stampa ho esposto le mie idee per il rilancio di Mestre. Idee che nascono dalla campagna di ascolto avviata nelle scorse settimane e da anni di studi. Ma che traggono ulteriore forza alla luce di alcuni dati finora inediti.

Ogni giorno solo nel centro di Mestre transitano in autobus o in tram circa 25mila persone. Nella zona della stazione sono circa 10.000 i transiti sui mezzi del trasporto pubblico locale (oltre ai 13.500 viaggiatori sui treni regionali). A Marghera, nella zona di Piazza Mercato, sono 5.000 come nel centro di Carpenedo. Inoltre, in Terraferma alloggia ogni anno circa un milione e mezzo di turisti che, dopo essere stati in città storica, si ritrovano la sera isolati e senza punti di riferimento.

Eppure il commercio vive una profonda crisi. I risultati di un’indagine condotta da Confesercenti e Confcommercio (campione di 500 persone, 250 negozianti e altrettanti consumatori) attestano che risulta chiuso oltre il 10% delle attività commerciali – ma in alcune aree come via Palazzo il rapporto diventa di uno su due – e stenta ad affermarsi il retail/commercio indipendente. Inoltre, a Mestre non esiste una strada specializzata in un settore merceologico, mentre sono presenti estesi vuoti urbani ed edifici pubblici inutilizzati come l’ex ospedale Umberto I, l’ex cinema Excelsior, Piazza Barche, l’ex scuola De Amicis.

Ancora: il 52% dei cittadini mestrini non è soddisfatto del centro di Mestre. Mancano eventi adeguati per rivitalizzarlo, mancano parcheggi e quelli esistenti sono troppo costosi. In più, negli ultimi tempi è cresciuto esponenzialmente il senso di insicurezza. Sia per i commercianti che per i “normali” cittadini, in centro anzitutto manca una animazione adeguata. Quando c’è – per esempio a Carnevale con il volo dell’asino – la risposta dei cittadini è molto alta. Ed è così anche quando nelle piazze si trova un’offerta culturale adeguata.

Le zone di sosta rappresentano un problema per tutti, ma i cittadini, al contrario dei commercianti, apprezzano anche le aree pedonali (il 70% dei consumatori le promuove). In definitiva, l’accesso con le auto è sentito con maggiore criticità da parte dei commercianti, i quali lo considerano il primo tema da affrontare, cui fa seguito quello legato alla sicurezza. I commercianti, poi, sono critici riguardo l’offerta commerciale per varietà, accoglienza e qualità, mentre i consumatori ne sono abbastanza soddisfatti. Li premiano per l’accoglienza. Gli orari di apertura e di chiusura delle attività soddisfano entrambi.

I dati dimostrano che le potenzialità del centro città sono enormi, il problema è ora costruire una visione generale di città. La sicurezza, la manutenzione, la pulizia vengono sempre al primo posto, e sono state trascurate. Se sarò Sindaco mi impegnerò fin da subito per avere una maggiore vigilanza e cura del territorio, coinvolgendo attivamente i cittadini. Inoltre, un Sindaco deve essere portatore di una visione strategica per la città. E per Mestre la mia proposta politica è chiara: cultura e commercio sono le basi per rigenerare Mestre. Voglio garantire sviluppo e crescita, dialogare e confrontarmi con tutti tenendo sempre in primo piano l’interesse dei cittadini. Non potrà più accadere di vedere interventi come quelli di Riviera XX Settembre e via Poerio, dove tutto si è deciso senza alcun vaglio delle municipalità e incontri con i residenti. E nuove ‘scoperchiature’ vanno valutate molto attentamente.

Nel dettaglio, ecco le proposte per rilanciare il commercio. Il mio impegno è quello di dare vita a tavoli permanenti di confronto con i commercianti per aree omogenee, in modo da discutere e condividere tutta una serie di iniziative come ad esempio:

•        Detassazioni fiscali

•        Programmazione di interventi per migliorare l’arredo urbano

•        Organizzazione di eventi culturali e promozionali legando l’offerta commerciale all’offerta culturale e di eventi per ampliare il pubblico di riferimento

•        Gestire la tariffazione e della sosta reinvestendo localmente gli introiti

•        Gestire la sicurezza a livello coordinato, con referenti per le zone che possano coordinare azioni mirate anche di repressione e allontanamento

•        Gestire la pulizia e le segnalazioni per ordine pubblico e manutenzione ordinaria degli spazi pubblici

•        Gestire e pianificare la segnaletica

•        Catalizzare i flussi turistici verso un’offerta commerciale indipendente e ben caratterizzata

•        Pianificare e rendere disponibili in modo open le informazioni disponibili, ad esempio sugli spazi sfitti, indirizzando e guidando chi cerca un luogo per aprire e sviluppare un’offerta commerciale “del bello e del buono”, come è stato fatto in altre  grandi città europee e mondiali.

Il gettito generato dall’imposta di soggiorno delle strutture ricettive della terraferma deve essere investito nelle aree in cui viene prodotto, per migliorare la qualità urbana, finanziando ad esempio una programmazione culturale di alto livello. Inoltre, è essenziale intervenire su alcuni edifici pubblici come i padiglioni dell’ex Umberto I, a partire dal padiglione De Zottis per cui è già stato individuato l’uso.  Contestualmente alla sua riapertura, si devono individuare le funzioni dei restanti padiglioni, in accordo con i cittadini. I possibili utilizzi sono svariati: dal residenziale al commerciale, a servizi per la cittadinanza. Si può creare un polo in cui riunire tutti gli uffici comunali e di partecipate che forniscono servizi al pubblico risparmiando così anche sugli affitti che oggi vengono pagati.

Piazza Barche deve essere ripensata, deve tornare ad essere il collegamento di Mestre con il fronte veneziano, Forte Marghera e il parco  San Giuliano. Una volta la piazza era il coagulo di tutti i flussi della città e bisogna farla tornare a vivere durante tutta la giornata e la sera.

Lo stesso vale per la zona della Stazione, altra area ad altissimi flussi che dispone di molti luoghi sfitti che potrebbero essere il volano per rilanciare il terziario e il direzionale, o anche per costruire un polo commerciale per trovare una vocazione che attragga i flussi che oggi semplicemente la attraversano.

Tutto questo non è solo possibile e doveroso: è anche urgente.

Nicola Pellicani

28/2/15

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