23/03/2019 –

Il declassamento dell’Ospedale Civile è un fatto gravissimo. La riduzione della struttura di Venezia a “ospedale di base”, la più bassa di quelle previste, è la prova di come la Regione non intenda riconoscere la specialità di Venezia, come del resto ha già fatto intendere nella bozza della Legge sull’autonomia. È una decisione grave, che denota la mancanza di una strategia sanitaria, che punta solo a tagliare senza indicare alcuna prospettiva. Tali scelte avranno ripercussioni gravissime sulla vita dei cittadini veneziani.

Alla luce delle schede presentate è chiaro che la Regione non ha alcun progetto di rilancio della sanità veneta. La nostra Regione resta l’unica in Italia con un deficit di 1300 medici su una pianta organica di 8mila dipendenti. Una situazione insostenibile sulla quale devono intervenire il Governo e la Regione al più presto.

Particolarmente preoccupante la situazione dell’Ospedale Civile: per il quale all’orizzonte c’è la prospettiva di un ulteriore taglio dei finanziamenti e dei servizi. Evidentemente la Regione punta alla smobilitazione generale della struttura sanitaria.

Avanti di questo passo l’Ospedale di Venezia sarà ridotto a un semplice pronto soccorso. Non possiamo consentirlo.

Raccolgo perciò l’invito dell’ex sindaco Ugo Bergamo per una mobilitazione generale che coinvolga l’intera città, a prescindere dalle appartenenze politiche e mi farò promotore alla Camera di tutte le iniziative necessarie per cercare di correggere una scelta scriteriata che va nella direzione di impoverire ulteriormente la struttura dei servizi della città di Venezia.

 

Questo sito utilizza cookie, in alcuni casi anche di terze parti. Per maggiori informazioni visita la nostra Privacy Policy. Chiudendo questo banner, scrollando questa pagina, cliccando un link o comunque continuando a navigare questo sito, presti il consenso all'utilizzo dei cookie.