28/03/2019 –

La conclusione dei lavori del Mose slitta ancora. La conferma è giunta oggi nel corso della missione a Venezia della Commissione Ambiente della Camera.

L’opera è giunta al 95 per cento, i soldi per finire i lavori, oltre 900 milioni (920), ci sono ma gli interventi procedono al rallentatore. L’ha detto chiaramente il Provveditore alle Opere Pubbliche. Sarà impossibile produrre progetti e appalti per 920 milioni in due anni e mezzo. Così anche la data del 31/12/2021 non sarà rispettata.

Nel 2018 sono stati fatti lavori per 90 milioni, avanti di questo passo serviranno altri dieci anni. Ovvero non finiranno mai e il Mose diventerà la più grande incompiuta d’Europa. Perché quest’inerzia? Il Consorzio (commissariato) pare avvitato su se stesso, ha una produzione bassissima. Un blocco che tutti hanno ribadito anche nel corso delle audizioni e nessuno riesce a darsi una risposta.

Nel corso delle audizioni con le istituzioni, da più parti, in particolare dal Presidente di Confindustria, è emersa necessità di superare la fase commissariale.

Di fronte a tutto ciò, quel che si nota è il silenzio, il totale disinteresse del governo. Tutto tace anche sul soggetto gestore che in futuro (chissà quando), dovrà gestire e pensare alla manutenzione del Mose.

Il sopralluogo ai cantieri ha confermato come le opere di manutenzione siano già necessarie: molte paratoie sono già soggette e incrostazioni, fessurazioni, corrosione.

Il governo pare disinteressato, ma anche Regione e Comune hanno finora brillato per disinteresse per il tema Mose.

Obiettivo principale della missione di oggi era proprio quello di porre l’attenzione del Parlamento sul Mose e sull’intero Dossier Venezia.

L’audizione del Presidente dell’Autorità Portuale ha consentito di mettere in luce le criticità del Mose. definita “un’opera devastanteper il sistema portuale veneziano. La conca di navigazione in particolare rappresenta 653 milioni buttati via, in quanto totalmente insicura e quindi inutilizzabile.

Venezia non è un problema, è un’opportunità per il Paese. Il disinteresse del Governo è imbarazzante. Accanto al nodo del Mose ci sono tante altre urgenze da affrontare: Grandi Navi, bonifiche e conclusione del marginamento di Porto Marghera, e soprattutto è urgente convocare il Comitatone che la maggioranza gialloverde non ha mai riunito, per sbloccare i 265 milioni fermi da tre anni.

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