18/07/2019 –

Le audizioni hanno dipinto un quadro davvero inquietante sulla presenza delle mafie a Venezia e in Provincia. A conferma che la missione dell’Antimafia era quantomai utile, non solo per fare un approfondimento, ma anche per dimostrare la vicinanza e l’interesse del Parlamento per il caso Veneto. Sono passati quattro anni dall’ultima missione del marzo 2015 e la presenza della malavita organizzata si è ulteriormente radicata. Non si può parlare più solamente di infiltrazioni, il Veneto è un territorio pervaso dalle organizzazioni mafiose.

Si accendono anche nuovi fari. L’inchiesta di Eraclea sta portando dritto verso Caorle dove dagli atti dell’inchiesta sono emersi collegamenti evidenti tra il clan dei casalesi e le cosche che operano a Caorle. Per approfondire la presenza della criminalità organizzata a Caorle ho chiesto l’audizione del Procuratore Capo di Trieste, in quanto territorialmente competente.

E poi le audizioni hanno anche confermato una rinnovata attenzione per il Tronchetto, dove propagini della Mafia del Brenta da sempre controllano il trasporto dei turisti sui lancioni.

Per affrontare una situazione così complessa, occorre però un organico adeguato, in particolare in Procura, dove c’è una carenza cronica di personale, ribadita anche oggi nel corso delle audizioni.

Intanto procede l’inchiesta sul caso Eraclea e dopo gli oltre 50 arresti dell’inverno scorso, e i complessivi oltre 100 in tutta la Regione, il lavoro di indagine non è ancora concluso, la Commissione per l’accesso voluta dal Prefetto ha chiesto altri tre mesi di tempo per valutare lo scioglimento del Consiglio Comunale per mafia. Quel che è certo è che si è trovata di fronte a una situazione molto complessa e sta lavorando con grande difficoltà, anche per il clima poco collaborativo che sta incontrando nel territorio.

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