10/10/2019 –

Siamo finalmente vicini allo sblocco del Protocollo fanghi. Il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Roberto Morassut ha fatto sapere che il governo si impegna a chiudere la partita entro l’anno. È un fatto molto importante perché consente di risolvere un problema molto sentito in città.

Oggi in Commissione Ambiente il governo ha risposto a una mia interrogazione a risposta immediata (question time) – QUI – sul protocollo fanghi, dimostrando interesse concreto per il Dossier Venezia.

Il Ministero dell’Ambiente ha già messo in cantiere una serie di incontri tecnici per accelerare l’approvazione del Protocollo, che consentirà di aggiornare la normativa sullo smaltimento dei sedimenti e di procedere con gli interventi di manutenzione ordinaria della laguna nei suoi aspetti morfologici. Ciò significa riprendere finalmente l’escavo dei rii cittadini e lo scavo dei canali portuali per riportarli in quota. Oggi in alcune parti della città si fatica ad arrivare e lungo il Canale dei Petroli le navi cargo sono costrette a procedere in alcuni tratti a zig zag. È di pochi giorni fa l’allarme lanciato dal Presidente dell’Autorità Portuale.

Il protocollo fanghi è uno strumento fondamentale per la laguna, attualmente è in vigore un protocollo che risale al 1993, che risulta però in contrasto con le normative europee e necessitava di essere aggiornato. Sarà cmpito del governo impegnarsi parallelamente all’approvazione anche del Nuovo Piano Morfologico della Laguna, anch’esso risalente al 1993.

L’approvazione della nuova normativa consentirebbe di riutilizzare circa il 90% dei fanghi scavati per interventi di contrasto al degrado morfologico della laguna e di determinare siti adatti al confinamento dei fanghi tossici.

Inoltre nell’ambito degli interventi di manutenzione della laguna, è necessario risolvere al più presto anche la questione relativa alla realizzazione delle opere di protezione della cassa di colmata B lungo il Canale dei Petroli, il cui progetto prevede la realizzazione di una palancolata lunga 1335 metri, con altezza 8,5 metri.

Come Deputato del PD di Venezia continuerò a seguire passo passo l’iter del Protocollo finché non verrà approvato e contestualmente seguirò l’intero Dossier Venezia. Che comprende anzitutto il tema della Grandi Navi e della conclusione dei lavori per il Mose. Dal nuovo governo ci attendiamo inoltre la convocazione rapida del Comitatone, che non si riunisce più dal novembre 2017. Servono poi decisioni rapidissime sul fronte delle Grandi Navi in modo che, in attesa di una decisione definitiva, già dalla prossima stagione, in via provvisoria si possa trasferire dal Bacino di San Marco una parte significativa del traffico crocieristico.

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