27/11/2019 –

II Comitatone di ieri segna l’inizio di una nuova stagione, chiamiamola pure una nuova epoca per la città. Il governo ha finalmente posto la giusta attenzione su Venezia. Non solo sono state stanziate le risorse per concludere Mose e per riprendere finalmente gli interventi per la manutenzione diffusa e per le bonifiche.

Ma il Comitatone ha dimostrato di volere guardare oltre, nella consapevolezza che il 12 novembre scorso la città ha fatto un salto indietro di 53 anni, rimandandoci al tragico 4 novembre del 1966. Si è chiusa una stagione con un fallimento perchè Venezia è stata colta un’altra volta di sorpresa senza e non siamo riusciti a fermare la marea, esattamente come allora.

Il Comitatone ha dimostrato di voler pensare al futuro avviando iniziative volte ad individuare non solamente risorse adeguate, ma anche strumenti legislativi adeguati. In tal senso ha già iniziato a dar corso alla mozione per Venezia approvata la scorsa settimana in Parlamento, decidendo l’istituzione di un tavolo tecnico per l’aggiornamento della Legge Speciale per Venezia. Il testo base sarà la mia proposta di legge incardinata oggi in Commissione Ambiente alla Camera (Proposta Pellicani – QUI LA SINTESI). Il confronto partirà dalla Pdl incardinata alla Camera. Un segnale di attenzione molto importante che consentirà di attualizzare la normativa e di affrontare i problemi della città in modo unitario, il Dossier Venezia. Ovvero assegnando alla normativa speciale, un’impronta più federalista e metropolitana, responsabilizzando maggiormente in primo luogo il Comune; prevedendo un’Agenzia per la gestione e manutenzione del Mose, ma valorizzando nella legge, accanto al tema della salvaguardia, anzitutto i temi del turismo e del ripopolamento della città antica, dell’operatività del porto e delle bonifiche di Porto Marghera. Sarà inoltre l’occasione per studiare forme di autonomia impositiva per garantire flussi di finanziamento adeguati e costanti – questa è l’autonomia differenziata che ci piace -.

L’aggiornamento della Legge Speciale rappresenta un passaggio essenziale per attualizzare uno strumento fondamentale per il governo della città che da quasi mezzo secolo riconosce la specialità di Venezia.

Dopo le decisioni del Comitatone non ci sono più alibi: il Mose va completato, sapendo che parallelamente vanno garantiti fondi adeguati per progettare e realizzare interventi, compatibili con la fragilità della laguna, in quanto uno degli errori commessi finora è rappresentato nell’aver considerato il Mose, l’unica opera salvifica per Venezia. I cambiamenti climatici in atto, le previsioni sull’innalzamento dei mari, le mutazioni già intervenute nell’ambiente lagunare negli ultimi decenni, comportano l’urgenza di mettere in campo nuovi progetti e nuove soluzioni.

In tal senso sarà fondamentale l’istituzione del Centro Internazionale per Cambiamenti Climatici, a cui sto lavorando da tempo con il supporto della Comunità scientifica veneziana (Ca’ Foscari, Iuav, VIU, CNR, Thetis, Corila, Centro Maree). Il progetto sostenuto anche da Ségolène Royal di Cop21, compreso all’interno della mozione che la scorsa settimana ha ricevuto il via libera del Parlamento all’unanimità.

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