15/07/2020 –

Un’altra brillante operazione antindrangheta della DDA di Venezia, che conferma come il fenomeno sia esteso e radicato anche nel Veneto. 33 arresti, oltre 100 indagati e il sequestro di beni per oltre 3 milioni di euro tra Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Calabria.

Un ulteriore elemento che porta a ribadire il massimo impegno di tutti per contrastare la criminalità organizzata e diffondere la cultura della legalità.

Intervenga subito la Commissione Antimafia, con un programma di audizioni che da troppo tempo stiamo aspettando. È urgente calendarizzare in tempi strettissimi le audizioni con il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi, il Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto e la Guardia di Finanza.

L’emergenza Covid-19 sta aggravando il quadro delle infiltrazioni mafiose. Non più tardi della settimana scorsa era stato il Procuratore Nazionale Federico Cafiero De Raho a mettere in guardia sulla presenza e il radicamento delle mafie in Veneto.

Lo dimostrano anche gli ultimissimi dati della Guardia di Finanza: su 2.700 nuove imprese nate in Veneto durante il lockdown, dai controlli emerge che 900 sono gestite da persone con precedenti penali, e 200 di queste da soggetti con precedenti per mafia, usura, riciclaggio e frode fiscale.

Anche per questo la DDA di Venezia e la Guardia di Finanza stanno conducendo un progetto di indagine e monitoraggio delle attività economico-finanziarie, per individuare quelle più esposte alle infiltrazioni mafiose, soprattutto a causa della crisi economica, e prevenire questi fenomeni.

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