Obiettivo: azzeramento delle emissioni climalteranti entro il 2030

Il Governo italiano è stato tra i più attivi in Scozia nell’ambito del Cop26 appena conclusosi, con risultati purtroppo deludenti nell’estenuante mediazione fra gli Stati partecipanti, per mantenere l’aumento della temperatura entro di 1,5 °C.
Ma ora l’Europa e l’Italia devono passare dalle parole ai fatti in materia di sostenibilità e di transizione ecologica.

La Commissione Europea ha appena lanciato una nuova grande sfida, la Missione: 100 città “climate neutral e smart cities 2030”.
In sostanza, un progetto di selezione di 100 città europee che su base volontaria aderiscano ad un programma pilota di azzeramento entro il 2030 delle emissioni climalteranti a carico del sistema urbano che le produce.

Quale città meglio di Venezia dove sperimentare azioni concrete per l’abbattimento delle emissioni inquinanti?

La Missione si pone lo scopo di testare la fattibilità dei protocolli di abbattimento delle diverse emissioni climalteranti per anticipare al 2030 le performance attese al 2050 per tutta Europa allo scopo di approfondire tutte le implicazioni tecnologiche economiche e sociali che questo grande e complesso cambiamento comporta.

Vogliamo far diventare Venezia capitale mondiale della sostenibilità?
Bene, c’è l’opportunità per iniziare concretamente. Basta rispondere alla call.
Non perdiamo quest’occasione!

E’ evidente che se si vuole percorrere concretamente la strada della sostenibilità, non bastano ormai più le parole ma servono fatti, azioni, progetti e nuovi stili di vita. Bisogna misurarsi realisticamente con quanti (centri di ricerca, aziende e imprese tecnologiche e ambientali locali) su questa strada già operano con competenze e professionalità e con quelle istituzioni europee che sarebbero ben felici di una partecipazione convinta di Venezia nella rete delle città pilota del cambiamento climatico del nostro continente.
Si tratta di un programma organico di azioni rivolto a città di almeno 50mila abitanti che decidano di porre in essere le misure necessarie per impegnarsi a divenire climat neutral salvo qualche particolare settore escluso per giustificate ragioni.

La Commissione provvede ad effettuare la selezione delle candidature pervenute entro fine gennaio 2022 e a sostenere finanziariamente le 100 città selezionate, che verranno scelte entro marzo 2022, nello sviluppo del programma di abbattimento delle emissioni climalteranti.

Il Governo italiano proprio in seguito agli impegni presi in Scozia al Cop26 e a fronte degli obiettivi di questa specifica Missione europea, ha deciso di sostenere il progetto e di conseguenza le candidature italiane che potranno realisticamente essere accolte saranno cinque forse sei. Il conto alla rovescia è già partito. Non c’è tempo da perdere.

I vantaggi per le città saranno di quattro tipi:

  • essere riconosciute come Mission City all’interno di un circuito privilegiato di relazioni istituzionali a livello europeo;
  • entrare a far parte di un processo di sviluppo assistito nel processo di abbattimento delle emissioni,
  • accedere in modo privilegiato a fondi addizionali dei programmi europei, a partire da Horizon (350 mln solo per l’avvio) e da altre fonti di finanziamento istituzionale;
  • una accresciuta visibilità con la possibilità di effettuare scambi di esperienze col network di città coinvolte.

Il programma prende in considerazione sei ambiti di competenze operative su cui esercitare le azioni della missione: gli edifici, i veicoli e i trasporti, la produzione e i consumi di elettricità, i rifiuti urbani, le trasformazioni di uso del suolo, i processi industriali.
Le opportunità offerte dalla missione UE se colte da Venezia andrebbero ad aggiungersi ai progetti e alle risorse del PNRR.
Non a caso il Comune di Milano con Londra si è già messo in moto per creare una forte sinergia fra le due grandi metropoli.

Venezia, non può restare a guardare, è uno straordinario laboratorio, sintesi delle grandi contraddizioni e complessità ambientali che coinvolgono il nostro pianeta, per questo dovrebbe aderire al programma presentando la propria candidatura.
Se Venezia intende fare da apripista in tema di sostenibilità ambientale, DEVE raccogliere la sfida. Nella consapevolezza che si tratta di una sfida politica, prima ancora che scientifica.
Solo se la politica, ovvero la città, con i suoi rappresentanti, le associazioni, le categorie economiche, tornerà ad essere protagonista, Venezia potrà puntare a diventare capitale mondiale della sostenibilità e a risolvere i mille problemi sul tappeto.

Il Comune batta un colpo! Bisogna passare dalle parole ai fatti.

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