13/10/2015 –

Stop al consumo del suolo: costruire sul costruito. Questo è il presupposto che accompagna la mia attività amministrativa in campo urbanistico e ambientale. Bisogna iniziare a praticarla con azioni concrete. Approviamo la variante verde che consente di riclassificare le aree edificabili non utilizzate in aree agricole.
Si tratta di andare incontro alle esigenze di molti cittadini che, anche a causa della crisi economica, sono nell’impossibilità di edificare nelle aree di loro proprietà e proprio a causa della destinazione delle stesse aree, si trovano a pagare oneri molto alti. L’approvazione della variante verde rappresenta quindi un’opportunità di riordino del territorio nel rispetto dell’ambiente, recependo le giuste istanze dei residenti, adeguando gli strumenti urbanistici alle trasformazioni urbane, economiche e sociali avvenute nel territorio comunale negli ultimi anni.
La Regione del Veneto, con la legge n. 4 del 16 marzo 2015, ha previsto la possibilità di presentare ai Comuni la richiesta di riclassificazione delle aree edificabili, privandole della loro potenzialità edificatoria e facendole tornare a tutti gli effetti aree agricole.
Già alcuni comuni come Dolo e Jesolo hanno adottato questo strumento, con grande soddisfazione dei cittadini, iniziando un percorso virtuoso di riqualificazione complessiva del nostro territorio.
L’amministrazione comunale di Venezia deve puntare sulla riqualificazione urbana ed edilizia, in un territorio, come quello della terraferma veneziana, costituito da un patrimonio di circa 82mila abitazioni, edificate per il 62,3% tra il 1946 e il 1971, un periodo in cui si costruiva “in grandi quantità, in fretta e spesso molto male”.

 

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