27/06/2019 –

Approvato in Consiglio Comunale il Regolamento sui Beni Comuni. Il Regolamento è partito da una mia proposta di delibera di iniziativa consiliare, elaborata con il contributo di Labsus e degli uffici comunali e condivisa con i Consiglieri di maggioranza e di minoranza in un paziente lavoro in Commissione.

È davvero un bell’esempio di Buona Politica, che consente di avviare un rapporto virtuoso tra amministrazione e cittadini.

Il Regolamento (la versione ufficiale sarà pubblicata tra una decina di giorni) è uno strumento innovativo per il governo delle città, che permette di avviare politiche di rigenerazione urbana che consentano di rivitalizzare e riqualificare spazi pubblici partendo dal basso, ovvero coinvolgendo e responsabilizzando gli abitanti dei quartieri che in questo modo si prendono cura della città. È così che può iniziare concretamente un’attività di recupero di spazi abbandonati e in degrado a partire dalle periferie, generando così anche maggior sicurezza. Il cuore del Regolamento sono i patti di collaborazione che regolano i rapporti tra amministrazione e cittadini/gruppi di persone/associazioni.

Si va da piccoli progetti come l’aiuola sotto casa, alle aree verdi da trasformare in orti o in piccoli parchi, fino al recupero degli edifici abbandonati, che può avvenire attraverso diversi progetti, così da essere più operativo. Riuso dei Beni Comuni e riqualificazione delle periferie rappresentano un binomio inscindibile.

Fondamentale per porre l’attenzione sul tema del riuso dei beni abbandonati è stato il progetto di Renzo Piano G124, che nel 2016 approdò anche a Marghera.

Con questo Regolamento Venezia diventa città apripista nel Veneto, e si aggiunge ai circa 200 Comuni che in tutta Italia hanno adottato il Regolamento per i Beni Comuni.

Il Regolamento rappresenta una cornice giuridica fondamentale per agevolare i rapporti con i cittadini per utilizzare, gestire e prendersi cura di spazi pubblici abbandonati e in disuso, avviando percorsi di rigenerazione urbana. È uno strumento in grado di generare politiche innovative, anche rispetto a bandi pubblici, che invece sono più formali e non possono accedervi cittadini semplici.

In una stagione in cui le amministrazioni hanno sempre meno risorse, diventa decisivo l’apporto dei cittadini per il recupero alla città di spazi aperti e avviare percorsi partecipativi di rigenerazione urbana.

Fondamentale sarà l’attivazione dell’Ufficio per l’amministrazione condivisa, previsto dal Regolamento, che diventerà l’interfaccia dei cittadini per presentare proposte e sottoscrivere patti di collaborazione.

Ora è importante che il Regolamento venga adeguatamente valorizzato a cominciare dall’amministrazione, attraverso i canali istituzionali di comunicazione, a partire dal sito internet e coinvolgendo anche le Municipalità e gli uffici territoriali per la promozione dell’iniziativa.

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