09/10/2015 –

Spero che il sindaco intenda smentire le notizie secondo cui sarebbe pronto a vendere opere d’arte come “Judith II Salomè” di Kilmt e un’altra opera altrettanto prestigiosa di Chagall. Il sindaco non può vendere opere che fanno parte di collezioni storiche che rappresentano un patrimonio della città costruito da generazioni di veneziani. E’ una proposta insensata che comunque non potrà essere fatta, perché fortunatamente non è nelle disponibilità del sindaco prendere una decisione in tale senso. Come Brugnaro dovrebbe sapere , secondo il Codice del Beni culturali, qualunque museo italiano, sia esso civico o nazionale, per vendere un’opera deve prima avere l’autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali.
I palazzi venduti in passato non solo evidentemente sono restati in città, ma sono stati alienati a soggetti privati che, oltre a garantirne il recupero architettonico, hanno dovuto sottostare a delle regole precise imposte da Comune e Soprintendenza. Diverso è privarsi per sempre di opere appartenenti collezioni storiche. La città si mobiliti per fermare questa proposta scriteriata.

 

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