24/10/2018 –

Oggi, nell’ambito delle iniziative che sto conducendo in questi mesi per fare chiarezza sul caso Mose, ho incontrato il presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), Raffaele Cantone, al quale ho manifestato la mia grande preoccupazione per la situazione di stallo in cui si trova il Mose, a cominciare dal blocco dei lavori, dalla situazione di paralisi del Consorzio Venezia Nuova e dal permanere della conflittualità tra i Commissari e il Provveditore alle Opere Pubbliche.

Il Presidente ha preso atto della mia preoccupazione, in quanto si tratta di questioni a lui ben chiare, sulle quali è fortemente impegnato.

Nel corso dell’incontro ho evidenziato la necessità di rimettere in moto la macchina del Consorzio, per consentire la conclusione dei lavori, giunti ormai al 94 per cento, per i quali sono già stati spesi oltre 5,5 miliardi. Ho inoltre manifestato l’urgenza di fare chiarezza sul tema delle risorse, dal momento che secondo quanto riferito dal Provveditore Linetti in Commissione alla Camera, per completare il Mose mancherebbero interventi per 560 milioni che sarebbero già stanziati. Complessivamente, secondo il Provveditore, sarebbero disponibili addirittura 1 miliardo e 147 milioni, derivati dal recupero di residui generati dai finanziamenti Bei e Cdp. A fronte della disponibilità di queste risorse, il Consorzio non riesce però a liquidare la progettazione e i lavori svolti dalle aziende impegnate nei lavori.

C’è una situazione di impasse e anche di scarsa chiarezza sull’utilizzo delle risorse, come evidenziato anche nella relazione redatta al termine dell’indagine condotta dalla task force formata da esperti del Ministero, dell’ANAC e della Prefettura di Roma. E resa nota dal governo rispondendo, nell’estate scorsa, a una mia interpellanza urgente in aula.

In questo contesto così critico il governo brilla per assenza e inerzia. Il Ministro alla Confusione Danilo Toninelli continua a non occuparsi del Mose e si ostina a non porre all’attenzione del governo i problemi di Venezia, città Patrimonio dell’Umanità, per cui tutto il mondo ci guarda.

Senza un intervento deciso del governo diventerà impossibile chiarire il quadro, far ripartire i cantieri e concludere i lavori del Mose, un’opera che non avrei mai realizzato, ma che giunti a questo punto va terminata al più presto. E soprattutto va individuato il soggetto che dovrà gestirla. Il disinteresse del governo e della maggioranza gialloverde sul Dossier Venezia sta provocando gravi danni alla città, ai veneziani e all’intero Paese. Per questo motivo ho formalmente chiesto anche una visita a Venezia della Commissione Ambiente, di cui faccio parte.


 

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