21/07/2020 –

Il DL Rilancio rappresenta il più robusto decreto, in termini di risorse impegnate, mai approvato prima dal Parlamento italiano. Complessivamente 55 miliardi, una cifra mai stanziata prima, pari a quasi due manovre di bilancio, che contribuirà, assieme alle altre misure messe in campo dal governo, ad affrontare la crisi determinata dall’emergenza Covid-19.

Venezia ha ottenuto un’attenzione particolare, nonostante nel corso dell’esame alla Camera, dove il decreto è stato discusso, fosse stato deciso di prendere in considerazione solo emendamenti di carattere generale, escludendo questioni che riguardassero singole realtà territoriali.

Questo è stato possibile grazie al fatto che in sede di discussione è stata riconosciuta ancora una volta la specialità e complessità di Venezia. Un risultato esclusivo che si è concretizzato in un mix di interventi riservati alla città e misure generali, di cui beneficerà anche Venezia, per le sue caratteristiche di essere città d’acqua, portuale, e città d’arte con un centro storico unico.

Misure che si aggiungono ai fondi stanziati dai governi di centrosinistra e dal grande lavoro dei parlamentari veneziani del PD: dai 500 milioni del Patto per Venezia, ai 55 del Bando Periferie, passando per i 400 milioni di rifinanziamento della Legge Speciale, il finanziamento dei buoni spesa con circa 1,4 milioni e gli oltre 104 milioni di fondi erogati per i danni dell’acqua alta del novembre 2019.

Inoltre con la Legge di Bilancio 2019 è stato istituito il Centro Internazionale di Studi sui Cambiamenti Climatici da me proposto, che presto inizierà a prendere forma; è stata incardinata la PDL per una nuova Legge Speciale; è stata avviata un’indagine conoscitiva sull’attuazione di tutti gli interventi per la salvaguardia di Venezia.

Ai continui piagnistei di chi governa la città, rispondiamo con i fatti di chi sta in Parlamento nell’esclusivo interesse di Venezia e dei suoi cittadini. Cogliendo ogni opportunità per portare alla città risorse e proposte concrete.

Questo è il risultato del mio impegno nell’ambito del Decreto Rilancio.

 

Trasporto pubblico locale

40 milioni per ACTV

Articolo 212.

L’emendamento da me presentato ed approvato (em n. 212.01), prevede lo stanziamento di 20 milioni (5 milioni nel 2020, 10 nel 2021 e 5 nel 2022) per ACTV con l’obiettivo di rinnovare e ammodernare i mezzi di trasporto acqueo e renderli meno inquinanti.

Inoltre all’articolo 200, vengono stanziati 500 milioni per tutte le aziende del Trasporto Pubblico Locale in Italia, penalizzate dalla crisi derivante dal Coronavirus, ripartiti in proporzione alle perdite.

Per ACTV, in base ad una prima stima compiuta dal Ministero, sono previsti circa 20 milioni, che si aggiungono perciò ai 20 stanziati per l’ammodernamento dei vaporetti.

 

Mobilità sostenibile

1 milione per sostituire con motori elettrici i motori di barche inquinanti dei residenti.

Articolo 229.

L’emendamento da me presentato ed approvato (em. n. 229.52), prevede un bonus fino a 500 euro ai privati per rinnovare i motori inquinanti entro e fuori bordo delle barche con motori elettrici, con un fondo di 1 milione di euro. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento in laguna, le emissioni ed efficientare le barche.

Ora il MIT predisporrà il Decreto attuativo.

 

Superbonus al 110% esteso ai centri storici e a Venezia

Il Superbonus (articolo 119), che prevede la detrazione del 110% per interventi di efficientamento energetico di edifici ed immobili, che determinino un miglioramento di almeno due classi energetiche, è stato esteso ai centri storici e a Venezia, inizialmente esclusi.

Il comma 2 dell’articolo 119, decreta infatti che gli interventi di efficienza energetica del Superbonus possono riguardare anche gli edifici di interesse culturale e paesaggistico (ovvero gli edifici sottoposti ai vincoli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, decreto legislativo 22 gennaio 2004 n.42) e i casi in cui gli interventi siano vietati da regolamenti edilizi, urbanistici e ambientali.

Si tratta di un potente incentivo per il recupero e la riqualificazione dei centri storici, come Venezia, e dei piccoli Comuni, ovvero i borghi di cui l’Italia è disseminata.

L’emendamento di maggioranza, al quale ho lavorato, in difesa degli interessi di Venezia, prevede che gli immobili classificati come beni culturali, possano beneficiare della detrazione al 110%, oggi limitata al 50%, purché l’intervento di riqualificazione porti l’immobile stesso a un miglioramento di almeno due classi energetiche.

 

Porti

5 milioni ai porti crocieristici (Venezia e Civitavecchia).

Articolo 199

Viene istituito un fondo di 10 milioni per il 2020 di cui:

5 milioni “destinati a compensare, anche parzialmente, le Autorità di Sistema Portuali dei mancati introiti, in particolare derivante dai diritti di porto, dovuti al calo al traffico dei passeggeri e dei crocieristi, per effetto dei provvedimento legislativi assunti a tutela della salute pubblica” ciò significa che il ristori riguarda in particolare i porti di Venezia e Civitavecchia, maggiormente colpiti dalla crisi della crocieristica.

Gli altri 5 milioni sono destinati alle imprese di navigazione turistiche con navi minori.

È stato introdotto a favore delle compagnie portuali fornitrici di manodopera

temporanea un contributo pari a 90 euro per ogni giornata di lavoro prestata in meno

rispetto ai corrispondenti mesi del 2019 a causa della pandemia.

È previsto inoltre (art. 199, comma 6) uno stanziamento complessivo di 24 milioni a indennizzo per tutte le società di ormeggi dei vari Porti, compreso quindi Venezia, per far fronte alle ridotte prestazioni dovute all’emergenza sanitaria e per assicurare la continuità del servizio.

Inoltre, in base al comma 8, come precisato da un Ordine del Giorno accolto dal governo a firma PD, ogni Autorità Portuale può utilizzare fino a 10 milioni della quota di avanzo di bilancio per la riduzione dei canoni delle concessioni dell’anno 2020 per la gestione delle stazioni marittime e i servizi di supporto ai passeggeri. Nel caso di Venezia l’avanzo di amministrazione in base al consuntivo 2019 è di circa 5,7 milioni.

Stop all’autoproduzione, più tutele ai lavoratori portuali

Articolo 199 bis

Introduce limiti alla cosiddetta “autoproduzione”, ovvero vieta alle compagnie di navigazione di utilizzare il proprio personale imbarcato (marittimi) per compiere le diverse operazioni di sbarco, obbligandole all’utilizzo del personale di terra del Porto, di Agenzie che operano nel Porto, o di compagnie portuali.

È una norma attesa da 20 anni, chiesta con forza dalle Organizzazioni sindacali europee e internazionali (ETF e ITF).

La norma tutela così l’impiego dei lavoratori portuali, che hanno la preparazione adeguata per questo tipo di operazioni e inoltre comporta per le compagnie il pagamento delle tasse per l’utilizzo del personale.

Questa pratica, diffusasi ultimamente nei porti italiani, è lesiva degli interessi delle imprese presenti nei porti e autorizzate dalle Autorità portuali a svolgere queste operazioni. Al tempo stesso la pratica é profondamente lesiva degli interessi dei lavoratori portuali, che vedono il lavoro svolto da lavoratori marittimi, imbarcati a bordo delle navi che lo fanno oltre al lavoro contrattuale e che non hanno un’adeguata preparazione e con gravissimi rischi per la sicurezza loro, degli equipaggi, del carico e della nave.

 

Personale trasporto aereo

Estesa a tutti i lavoratori aeroportuali l’applicazione del Contratto nazionale

Art. 203 “ Trattamento economico minimo per il personale del trasporto aereo”

La norma stabilisce che le compagnie aeree e le imprese che operano e impiegano personale sul territorio italiano e che sono assoggettati a concessioni, autorizzazioni o certificazioni EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea) o ENAC (Ente nazionale aviazione civile) devono applicare ai loro dipendenti, con base di servizio in Italia, trattamenti retributivi comunque non inferiori a quelli minimi stabiliti dal Contratto collettivo nazionale del settore, stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali più rappresentative. Lo stesso principio si applica anche al personale dipendenti di imprese terze, utilizzato per lo svolgimento delle proprie attività dai vettori aerei.

La norma introduce per la prima volta nel settore aereo una norma simile a quella prevista dalla legge 84 del 1994 per il settore portuale e mira a garantire che tutti i lavoratori che operano in aeroporto godano di trattamenti economici non inferiori a quelli previsti dal CCNL di settore, al fine di evitare il dumping sociale. Si tratta anche in questo caso di una richiesta portata avanti da molto tempo dalle organizzazioni sindacali a tutela dei lavoratori.

La norma mira inoltre a impedire forme di dumping a danno delle compagnie aeree italiane da parte di compagnie straniere.

 

Risorse per il Terzo Settore

100 milioni per il Terzo Settore

Articolo 246

sostegno al Terzo Settore con 100 milioni per il 2020, di cui 20 per contrasto alla povertà educativa, e 20 milioni per il 2021.

Si supportano le associazioni senza scopo di lucro per agire in aiuto alle fasce più deboli. Il fondo è rivolto non solo alle Regioni del Sud, ma è stato esteso anche a Lombardia e Veneto, perciò anche a Venezia.

 

Residenza

Accolto OdG su vantaggi fiscali per chi affitta a residenti.

Accolto un mio Ordine del Giorno che impegna il Governo ad introdurre incentivi fiscali per contrastare lo spopolamento dei centri storici, in particolare riducendo la cedolare secca sui contratti ad uso abitativo di durata di almeno un anno.

A Venezia, come in moltissimi centri storici in particolare delle grandi città d’arte, va riconsiderata la monocultura turistica. Nel corso dell’emergenza Covid19, in cui i turisti nelle città si sono azzerati, e la crisi economica che ne è stata conseguenza, abbiamo potuto constatare come la mancanza di residenti abbia messo in ginocchio le attività economiche e commerciali di molte città, e in particolare a Venezia.

La gestione dei flussi turistici è un tema che va affrontato sotto diversi aspetti, e restituire parte del patrimonio immobiliare di Venezia alla residenza è uno dei più importanti.

Per questo bisogna introdurre vantaggi fiscali, abbassando la cedolare secca, per chi affitta a residenti, city user, studenti, che vivano in città almeno un anno. Una misura sicuramente importante, in particolare per Venezia, che può fare da apripista a una regolamentazione delle affittanze turistiche.

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