05/07/2019 –
Oggi in aula alla Camera il governo ha risposto – QUI – a una mia interpellanza urgente – QUI -, sottoscritta da una trentina di Deputati PD, sul Marco Polo di Venezia – QUI I VIDEO DELLA DISCUSSIONE IN AULA.
L’interpellanza verteva sugli interventi per realizzare nuovi parcheggi nel sedime aeroportuale, il governo e ENAC ci fanno sapere come “(…) ogni intervento previsto nel Masterplan, ivi incluso il parcheggio P6 , sia stato pienamente autorizzato e possa quindi essere realizzato conformemente al quadro prescrittivo in vigore”.
Ciò significa che il taglio di oltre 1.200 alberi può avvenire con il placet del governo e dell’ENAC, in barba degli abitanti e del territorio di Tessera e dell’intera città.
Stiamo parlando di un intervento che sta avvenendo senza alcun rispetto per l’ambiente.
In ballo c’è l’abbattimento di centinaia di alberi, tra cui i pini marittimi ubicati nella zona di accesso all’aeroporto e un migliaio di piante messe a dimora da oltre cinquant’anni nell’area dell’ex vivaio Benetazzo, parte del sedime aeroportuale.
In verità in base al Masterplan la realizzazione dei nuovi stalli avrebbe dovuto essere preceduta da interventi di mitigazione ambientale. Come previsto dalla controdeduzione della commissione tecnica Via alle osservazioni formulate dal PD territoriale, che è parte integrante del parere positivo espresso dal Ministero dell’ambiente al Masterplan 2021. Ma come i cittadini sanno, ciò non sta avvenendo.
Ma c’è di più e di più grave nella risposta del Governo perché ENAC avalla anche la gestione in regime di monopolio dei parcheggi dell’aeroporto da parte di Save. contraddicendo le raccomandazioni che lo stesso Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha fatto attraverso alcune circolari: “Save non è obbligato ad indire gara ad evidenza pubblica per individuare un gestore di parcheggi, tra l’altro gestiti da un propria società partecipata al 100%”.
Infine il governo ENAC avallano Save anche circa la questione, recentemente oggetto anche di articoli di stampa, dell’istituzione di Zone a Traffico Controllato (ZTC) all’interno dell’aeroporto. È chiaro che si tratta di forzature nell’interpretazione della legge, in quanto la norma prevede l’istituzione di corsie ad accesso limitato per razionalizzare il traffico e per motivi di sicurezza. Mentre la ZTC è stata estesa a tutto il sedime aeroportuale del Marco Polo. Una forzatura evidente è che l’allungamento da 7 a 8 minuti del tempo di permanenza all’interno dell’area, non cambia la situazione, e continuerà a comportare gravissimi disagi a tutto l’abitato di Tessera.
Sono profondamente insoddisfatto dalla risposta del Governo e soprattutto dall’assenza di sensibilità rispetto alle criticità oggettive relative all’abbattimento degli alberi in questione. Stiamo parlando di un aeroporto che agisce in un ambiente dove vivono, nel raggio di tre/quattro chilometri, oltre 30mila persone e vive in un contesto delicatissimo, che comprende la laguna e la città antica. ENAC anziché avallare pedissequamente le scelte di Save dovrebbe farsi carico di favorire un dialogo con il territorio, soprattutto sui temi ambientali, che riguardano anzitutto l’inquinamento atmosferico e acustico.
Con questa ipocrisia finisce anche l’ipocrisia di chi sul territorio, come la maggioranza gialloverde, fa finta di preoccuparsi dell’ambiente e poi al Governo asseconda misure così sciagurate.
Noi continueremo la nostra battaglia perché l’aeroporto rappresenta un’infrastruttura troppo importante per la Città Metropolitana e l’intero quadrante del Nordest, per essere gestita in un clima di conflittualità permanente con la cittadinanza. Va avanti così da vent’anni, è giunto il momento di dire basta alle prepotenze di Marchi.