12/05/2021 –

Oggi sono intervenuto in aula per la dichiarazione di voto sul decreto #Venezia, a nome del Pd.
Ora ci saranno due mesi di tempo per indire un concorso di idee per la progettazione di un terminal off-shore per Grandi Navi e per navi commerciali transoceaniche.
Una sfida all’altezza di una città con la storia di Venezia.
Nel frattempo è urgentissimo individuare una soluzione transitoria, partendo da decisioni assunte dal Comitatone. Servono però tempi certi perché dal 5 giugno le Grandi Navi riprenderanno a transitare in Bacino. A regime in laguna dovranno entrare solo navi di Classe Venezia, ovvero compatibili per stazza e impatto ambientale all’ecosistema lagunare.
Ho ribadito in aula che i problemi di Venezia vanno affrontati in modo unitario: Grandi Navi, Porto, Turismo, Residenza, Manutenzione della città, Bonifiche Porto Marghera.
Ho inoltre voluto denunciare in aula la crisi drammatica che stanno vivendo le imprese del #Mose: i lavori sono fermi da mesi e il Consorzio Venezia Nuova rischia di fallire. Tutti credono che Mose sia già operativo ma non è così. Rischiamo una figuraccia di dimensioni planetarie, ma soprattutto sono a rischio centinaia di posti di lavoro proprio adesso che siamo tutti concentrati nella ripartenza. Non deve succedere e non succederà solo se tutti faranno la loro parte a partire dal governo. Iniziando con lo sblocco delle risorse ferme al CIPE.
Dobbiamo sentirci tutti impegnati a rimettere in moto i cantieri perché non è pensabile scaricare i costi della crisi sulle piccole imprese e tantomeno sui lavoratori. La difesa dell’occupazione, del lavoro, rappresenta la priorità.
Su questo non può transigere.

 

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