
22/05/2020 –
Oggi sono intervenuto in aula alla Camera per illustrare l’interpellanza urgente (QUI) presentata sul gravissimo incidente di Porto Marghera.
Com’è potuto accadere? I cittadini hanno il diritto di sapere tutto sull’incidente: perché è successo? Di chi sono le responsabilità? Quali sostanze sono state sprigionate nell’aria, nei terreni e nell’acqua?
A Venezia suonano le sirene per l’acqua alta, come lo scorso 12 novembre quando la marea ha raggiunto quota 187 cm e a Marghera le sirene suonano per gli incidenti industriali.
Inoltre va riconsiderato il monitoraggio ambientale e di gestione delle emergenze da parte delle aziende dell’area e implementato il sistema di allertamento della popolazione, che ha dimostrato tutte le sue carenze durante l’incidente ha dimostrato tutte le sue carenze e non ha funzionato a dovere.
Il Governo, con il Sottosegretario Stanislao Di Piazza, ha assicurato il massimo impegno a rispondere su tutti i punti e ha assicurato che seguirà gli sviluppi della vicenda con grande attenzione, per avere un quadro di ciò che è successo e per evitare che accada nuovamente. (QUI LA RISPOSTA)
Il Ministero “ha avviato da tempo un confronto sui temi della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro con l’obiettivo di creare un quadro costruttivo tra i diversi attori coinvolti, finalizzato all’individuazione di proposte condivise in ordine al rafforzamento e all’eventuale aggiornamento del quadro di tutele e di misure di prevenzione”.
Ha inoltre ribadito che “gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente e sul rispetto delel norme di sicurezza sono tuttora in corso ad opera del Comando dei Vigili del Fuoco, del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Venezia e del Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro, che hanno provveduto all’informativa all’autorità giudiziaria”.
Questo comunque è solo un primo passo, continuerò a seguire il caso della 3V Sigma e più in generale il tema della sicurezza degli impianti di Porto Marghera. Non è possibile che nel 2020 possa esplodere una fabbrica chimica che opera a poca distanza dal centro abitato ed è situata ai bordi di un ambiente fragile come la laguna di Venezia.