In questi giorni c’è chi pare interessato solo a confondere le idee. A me non interessano le polemichette di giornata, mi sta a cuore il destino dell’Arsenale che rappresenta il passato e il futuro di Venezia. Sto cercando di difendere, assieme a tutto il pd veneziano, più di vent’anni di lavoro di tanti soggetti veneziani in particolare delle amministrazioni di centrosinistra che nel 2012 avevano finalmente consentito di riconsegnare l’Arsenale, un’area straordinaria di quasi 50 ettari, alla città. Era il risultato di anni di attività, di progetti, di studi.

Con questo protocollo non si compie un passo avanti.
Le amministrazioni di centrosinistra con Cacciari, Costa e Orsoni hanno permesso il recupero degli unici spazi oggi agibili e favorito l’insediamento della Biennale. Ora anziché proseguire l’azione di recupero alla città del complesso monumentale, si torna indietro restituendo uno spazio rilevante, equivalente 7 tese, alla Marina con una forzatura evidente in quanto la legge 221 del 2012 assegna quegli spazi al Comune, impendendo la cessione a terzi. Non è vero che la Marina gode di un usufrutto in quell’area. Tant’è che gli accordi del 2012 erano chiari: la Marina avrebbe avuto in uso tali spazi il tempo necessario per il trasloco dei magazzini.

In 7 anni non è stato fatto nulla

Siamo al settimo anno di amministrazione Brugnaro e dal 2015 ad oggi non è stato recuperato un cm quadrato in più dell’Arsenale che nel frattempo, grazie ai ministri e sottosegretari Pd, come Martella e Baretta, è stato inserito nella Zls, per favorire l’inserimento di attività produttive.

Questa amministrazione pare interessata esclusivamente al Salone Nautico, un’esposizione di pochi giorni, in linea con l’idea di trasformare l’Arsenale in una grande location: sfilate di moda, matrimoni vip, vertici internazionali. Ma l’Arsenale non può essere solo questo, deve diventare un bene comune a disposizione dei cittadini, dove accanto ad esposizioni ed eventi trovi spazio la ricerca e soprattutto il lavoro a partire da cantieristica e artigianato.

L’ Arsenale è un luogo da condividere con Biennale e Marina Militare

La Marina è parte importante della storia dell’Arsenale e la sua presenza è un elemento di prestigio. Ma la legge del 2012 le riserva un’ampissima superficie, la restituzione delle 7 tese non ha alcuna ragione anche perché non esiste alcun progetto concreto.

Altra questione riguarda la Biennale. Tutti gli spazi in uso alla Biennale sono di proprietà del Comune a partire dalla sede di Ca’ Giustinian e dai Giardini. C’è una legge dello Stato che stabilisce che il Comune concede spazi ad uso gratuito alla Biennale. In questi anni la Biennale ha compiuto ingenti investimenti per rigenerare spazi dell’Arsenale. E destinerà altri 170 milioni del Pnrr per eseguire altri interventi nel segno della Cultura. Non solo recuperi di padiglioni a fini espositivi ma anche con attività permanenti. Semmai con la Biennale bisognerà definire la fruizione di quegli spazi per i cittadini, perché l’Arsenale deve essere uno spazio aperto dodici mesi all’anno.

Arsenale aperto ai cittadini

Il Pd veneziano ha scritto una lettera ai ministri interessati perché il Protocollo deve essere l’occasione per fare un passo avanti, non indietro. Servono segnali chiari ai veneziani per il futuro ma anche per il presente.

Fin da subito, poi, si può aprire l’Arsenale alla città. I veneziani devono poter accedere all’Arsenale dall’ingresso principale. Ovvero dalla Porta dei Leoni. L’Arsenale è casa dei veneziani e va riaperto subito ai cittadini. Inoltre oltre alla Biennale si possono fin d’ora insediare attività di ricerca. Penso anzitutto al Centro Internazionale sui Cambiamenti Climatici già previsto a Venezia e finanziato per legge, ma non ancora decollato.

Dal Demanio alla città, non viceversa

In tutta Italia vengono trasferiti alle città beni demaniali del ministero della Difesa a Venezia si fa il contrario. Ma finora non era stato così.
Sempre le giunte di centrosinistra, oltre alla legge del 2012 per l’Arsenale, hanno consentito il passaggio alla città di Forte Marghera, un altro spazio straordinario dalla parte opposta della città, anch’esso di quasi 50 ettari. Arsenale e Forte Marghera sono due aree strategiche per la città. Non si torna indietro

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