01/08/2018 – Vergognoso oggi il comportamento del ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli in commissione Ambiente-Lavori Pubblici. Atteso da due mesi per esporre le linee programmatiche. Ha letto qualche paginetta di fuffa e se n’è andato. Senza un minimo di confronto. Tutto rinviato a chissà quando. Avrei voluto chiedergli come intende procedere con il Mose; cosa intende fare il governo per le Grandi Navi e se è a conoscenza della colata di cemento di 2 milioni di metri cubi che Save ha inprogramma di fare a Tessera. Ma non è stato possibile. Questo è il governo della trasparenza e del cambiamento.

Caro ministro, queste sono le domande che hai evitato oggi, ma che non potrai evitare all’infinito:

Mose:

Siamo giunti al 93% dell’opera e sono stati stanziati, e già quasi tutti spesi, i 5,7 miliardi necessari a concludere i lavori, ma i cantieri sono fermi da quasi un anno. Secondo il cronoprogramma, fornito dal Provveditore alle Opere Pubbliche del Triveneto, gli interventi dovrebbero concludersi entro il 31/12/2018 e il Mose entrare in funzione entro il 31/12/21. Il governo cosa intende fare? È interessato a concludere l’opera?
A seguito dell’esito dell’indagine condotta dalla task force formata da esperti del Ministero, dell’ANAC e della Prefettura di Roma, nata per dirimere il nodo dei finanziamenti, da cui emerge un utilizzo improprio delle risorse da parte del Consorzio, che ha indotto Ministero delle Infrastrutture a rivolgersi alla Corte dei Conti e all’ANAC, è possibile avere la relazione conclusiva della task force?

Il Governo come intende avviare la gestione del Sistema Mose? Attraverso una Autorità pubblica partecipata dallo Stato e dagli Enti locali o attraverso altre forme strutturate? E i fondi necessari per i primi anni della manutenzione del Mose (80-100 milioni annui) sono già stati individuati?

Grandi Navi:

Tutti sono concordi nella necessità di allontanare il passaggio della Grandi Navi dal Bacino di San Marco. Dal 2014 è in vigore il decreto Clini-Passera, che stabilisce un regime transitorio, tutt’ora in vigore, recentemente aggiornato dall’ordinanza della Capitaneria di Porto entrata in vigore lo scorso 1 luglio. Tra le varie soluzioni in campo l’ultimo Comitatone del 7 novembre 2017 aveva demandato all’Autorità Portuale il compito di verificare e di progettare il trasloco degli approdi per le navi più ingombranti nella Prima Zona Industriale di Porto Marghera, raggiungibile percorrendo il Canale Industriale Nord, denominato Canale dei Petroli. Inoltre il Comitatone aveva incaricato l’Autorità Portuale di verificare la caratterizzazione dei fanghi del Canale Vittorio Emanuele, per verificare la possibilità di renderlo navigabile. Qual è la posizione del Ministero rispetto al tema dell’estromissione del traffico delle Grandi Navi dal Bacino di San Marco?

Aeroporto:

Enrico Marchi il Presidente di Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia  ha reso noto, attraverso articoli di stampa,  la volontà di realizzare una vera e propria “colata di cemento” nelle aree di proprieta della Spa aeroportuale nel  territorio di Tessera, compreso tra la Triestina e l’aerostazione: un progetto di due milioni di metri cubi che prevede la realizzazione di strutture ricettive, direzionali, commerciali, parco tematico, ecc. Ovvero una vera e propria speculazione immobiliare, destinata a snaturare il territorio. Un’operazione che nulla ha a che fare con lo sviluppo e il miglioramento della qualità dei servizi aeroportuali. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti è a conoscenza del progetto, che sarebbe ricompreso all’interno del Masterplan aeroportuale, dove le competenze sono in capo a Enac e allo stesso Ministero?

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