Oggi ho scritto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi per portare direttamente alla sua attenzione la situazione che si è creata in città in merito allo sforamento del patto di stabilità.
Ho sottolineato che Venezia non vuole un intervento assistenzialista, ma che è doveroso arrivare a un conteggio dei parametri del Patto basato sull’equità.
Ho inoltre parlato con il sottosegretario Pier Paolo Baretta e avuto una lunga conversazione con il viceministro Morando. Ho spiegato la possibilità di escludere le risorse della Legge Speciale che da tempo il Comune non riceve più dai conteggi utili a definire gli obiettivi del Patto.
Questo il testo della lettera inviata a Matteo Renzi:
Mestre, 13/02/2015
Caro Matteo,
Ti scrivo questa lettera aperta per sottoporre alla Tua attenzione quanto sta accadendo a Venezia. In questi anni l’Amministrazione comunale è sempre stata in difficoltà a rispettare gli obiettivi del Patto di stabilità e, dopo le vicende dello scandalo Mose, l’arrivo del Commissario prefettizio è coinciso con un nuovo rilevante sforamento che senza interventi del Governo porterà a ridurre diversi servizi alla cittadinanza, colpendo soprattutto le fasce più deboli, e lo stipendio dei dipendenti comunali.
Questa difficoltà nasce dal fatto che, nel conteggio degli obiettivi fissati dall’Amministrazione, sono comprese entrate particolari che oggi non ci sono più (Legge Speciale, Casinò) o che entrano nel bilancio soltanto contabilmente, come fondi che non restano all’amministrazione (i fondi per il trasporto pubblico che la Regione gira alle aziende locali attraverso i comuni, tenuti a iscriverli a bilancio). Ciò rende impossibile, con le risorse attuali, rispettare il Patto, come autorevolmente ha sottolineato lo stesso Commissario prefettizio di nomina governativa dopo otto mesi di intenso lavoro.
Tutto ciò accade in una stagione molto difficile: Venezia è una città ferita, colpita nel più profondo dallo scandalo che ben conosci. Proprio quanto è accaduto mi ha spinto ad impegnarmi in Politica per costruire un progetto forte che sappia coniugare una visione di lungo periodo con l’attenzione ai problemi più immediati che, in virtù della Tua esperienza di Sindaco di una grande città, conosci certamente molto bene. Un progetto che parte dalla società civile, di forte rinnovamento, che prevede un ricambio profondo nella classe dirigente. Tale rinnovamento, però, potrà prendere forma solo se il futuro Sindaco sarà nelle condizioni di governare svolgendo un lavoro di razionalizzazione della spesa, senza tuttavia ridurre i servizi che il Comune eroga così da tutelare le fasce più deboli e mettere in campo le politiche che permettano alla città di ritrovarsi e rigenerarsi.
Ancora prima di candidarmi, come segretario della Fondazione Gianni Pellicani, avevo dato vita ad un tavolo che comprende categorie economiche, associazioni e tutte le forze sociali della città, per individuare proposte concrete che permettano a Venezia di rispettare il Patto di Stabilità. La richiesta che formulo a Te, a nome di queste categorie, ne sono certo, non è di tipo assistenziale, non ha a che fare con privilegi da conservare o con una malagestione pregressa da assolvere: ha a che fare con il ripristino di un meccanismo equo del calcolo degli obiettivi, che non tenga più conto di quei fattori oggi superati e che rendono gli obiettivi di Venezia squilibrati e impraticabili.
Allego a questa lettera una sintetica documentazione contenente alcune proposte concrete che mi piacerebbe poterti illustrare di persona.
Certo della Tua attenzione, Ti invio i più cordiali saluti
Nicola Pellicani
Morando si sta attivando assieme al sottosegretario Baretta per sensibilizzare il Presidente del Consiglio ad inserire l’emendamento Venezia, all’interno del decreto Milleproroghe.
In Morando ho inoltre trovato un interlocutore attento nell’esaminare la proposta presentata nei giorni scorsi anche alla stampa, che punta a risolvere in modo strutturale il problema dello sforamento del Patto di Stabilità. Un’iniziativa che prevede l’esclusione dalle voci di bilancio i pagamenti in conto capitale relativi ad investimenti che rientrano nelle legge speciale. Un tale provvedimento permetterebbe di avere un conteggio più equo del Patto e consentire a Venezia di rispettarlo