15/02/2018 – La notizia dell’incendio probabilmente doloso all’imbarcazione a Sant’Alvise non mi stupisce affatto. Purtroppo negli ultimi tempi in Veneto e in particolare nel Veneziano si sono moltiplicati gli episodi di questo tipo che rivelano la presenza di una criminalità organizzata molto pericolosa anche se spesso silenziosa e invisibile.
Nel 2017 decine di roghi hanno coinvolto aziende, capannoni, auto, camion dei rifiuti. Episodi che ai cittadini fanno molto meno effetto rispetto agli atti di microcriminalità ma che evidenziano una situazione sempre più fuori controllo e che sta inquinando l’economia del nostro territorio.

Il mio impegno, in linea con la recente approvazione del cosiddetto codice antimafia andata finalmente in porto grazie soprattutto al lavoro svolto dalla commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi e, in Veneto, alla tenacia del deputato Pd Alessandro Naccarato, è quello di rendere effettive le norme contenute, in particolare per ciò che riguarda i beni sequestrati alle mafie.

In Veneto i beni sequestrati sono più di 300, di cui 116 solo in provincia di Venezia, come la villa dell’ex boss della mala del Brenta, Felice Maniero. Questi immobili e queste aziende devono essere sfruttati in pieno e diventare presidi di legalità. Bisogna lanciare un segnale forte anche dal punto di vista dell‘”educazione” alla legalità, partendo dalle scuole e dai ragazzi. Trasparenza ed etica, poi, devono essere alla base del nostro sistema economico.

http://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/18_febbraio_14/botto-poi-fiamme-notte-taxi-acqueo-distrutto-1e35b590-1166-11e8-99bf-05d1fe0cc87b.shtml

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