Oggi, nell’incontro che ho tenuto assieme a Felice Casson al Palco di Mestre, abbiamo parlato non solo delle emergenze che la città deve affrontare, dai problemi della sicurezza a quelli riguardanti il bilancio, ma anche e soprattutto di alcune scelte strategiche che dovranno caratterizzare la politica veneziana nei prossimi mesi, perché da esse dipenderà lo sviluppo della città nei prossimi decenni.
La nuova dimensione metropolitana è un’opportunità storica che va compresa e valorizzata: qui si gioca la possibilità di costruire un nuovo protagonismo di Venezia, la sua capacità di affrontare efficacemente la competizione tra aree urbane in Europa.
L’integrazione delle politiche a livello territoriale è un obiettivo primario: nella mobilità, nella creazione di politiche unitarie sul turismo, nella scelta di un modello di sviluppo che assuma la sostenibilità e la vocazione all’innovazione come fattori connotanti.
Ho ricordato che tra i capitoli prioritari di questo disegno ci sono Porto Marghera e il suo rilancio industriale, ma anche l’urgenza di mettere mano a un ampio progetto di rigenerazione urbana, che ci faccia intraprendere con convinzione la strada di uno sviluppo a consumo di suolo zero.
Ed è fondamentale lavorare sul nostro potenziale di innovazione, rappresentato anzitutto da quei 40mila lavoratori della conoscenza e dell’innovazione che costituiscono uno dei capitali più preziosi del nostro territorio.
Mestre in questo scenario è chiamata ad assumere un ruolo chiave, e dobbiamo fare in modo che la prossima amministrazione supporti al meglio questa vocazione. Come ha sottolineato Felice Casson, se vogliamo fare di Mestre il fulcro dello sviluppo metropolitano, bisognerà dargli un riferimento istituzionale preciso, con deleghe adeguate alla complessità delle sfide in atto.
