
20/07/2018 – Oggi si è discussa in aula la mia interpellanza urgente e per la prima volta il governo Salvini Di Maio è stato costretto a pronunciare la parola Mose. Ma senza rispondere nel merito ai miei quesiti: quando ripartiranno i cantieri, bloccati da un anno? Quando finiranno i lavori del Mose?
Mentre le opere già realizzate si deteriorano per assenza di manutenzione, il governo prende tempo: devono leggere le carte, informarsi. Il Consorzio è però commissariato dal Ministero e dall’ANAC già da quattro anni.
Oggi grazie alla mia interpellanza il governo ha però finalmente reso noto l’esito dell’indagine condotta dalla task force di esperti del Ministero, dell’ANAC e della Prefettura di Roma, nata per dirimere il nodo dei finanziamenti. Dalla relazione, oltre a tutte le criticità evidenziate nell’interpellanza, emerge anche un utilizzo improprio delle risorse che ha indotto il Ministero delle Infrastrutture a rivolgersi alla Corte dei Conti e all’ANAC. Il Consorzio Venezia Nuova avrebbe impropriamente utilizzato risorse destinate all’avanzamento dei lavori per coprire debiti pregressi.
Il governo ha confermato che l’avanzamento dei lavori è al 93% e che le risorse per concludere l’opera sono già tutte interamente finanziate. Il Sottosegretario Michele Dell’Orco (M5S) nella sua relazione conferma l’intenzione di concludere i lavori.
Ma, come dicevo, nessuna indicazione su come il Ministero intende procedere per sbloccare i cantieri. Come in tante altre questioni, si rimanda il problema a verifiche ulteriori, senza assumersi impegni precisi e senza fornire certezze. Il governo del cambiamento si conferma come il governo dei rinvii, e il rischio concreto che il cantiere non si chiuda mai e che il Mose resti la più grande incompiuta d’Europa rimane intatto.
> Il testo della relazione del Sottosegretario Michele Dell’Orco