14/12/2018 –

La maggioranza ieri è ricorsa nuovamente al voto di fiducia per l’approvazione del Decreto Fiscale. È la quarta volta che succede in poche settimane, a dimostrazione di come il governo gialloverde sia già in estrema difficoltà.
Ovviamente il PD ha votato contro a un decreto omnibus, in cui di fisco si parla ben poco, che contiene però ben 9 condoni.
Non c’è una sola riduzione di tasse per famiglie e imprese, in compenso però si premiano i furbetti che evadono e si colpisce chi paga onestamente le tasse, si distribuiscono marchette, come la riduzione delle tasse sulle sigarette elettroniche, si penalizzano gli immigrati che mandano i soldi nei loro paesi con i money transfer, si tagliano risorse destinate agli Enti Locali, che così potranno offrire meno servizi ai loro cittadini. Non ci sono investimenti, non ci sono aiuti per famiglie, giovani, non si incentiva la cultura.
Nel frattempo sono stati bruciati 200 miliardi dallo spread, l’Europa sta ancora decidendo sulla procedura di infrazione e ancora non c’è alcuna chiarezza sulla Legge di Bilancio, con il governo alla disperata ricerca di 6,5 miliardi per mantenere le promesse sul 2,04% fatte a Bruxelles.
E stamattina si legge dell’ennesima retromarcia del Vicepremier Di Maio sull’ecotassa sulle automobili inquinanti, un altro esempio, se ancora ce ne fosse bisogno, dell’inadeguatezza di questo Governo del (non) cambiamento.

 

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