11/05/2017 –

Park a pagamento nei centri commerciali/direzionali: Boraso riprende finalmente una mia proposta, che però va inserita all’interno di un piano di dieci mosse per il rilancio del centro città e del commercio.

L’ho proposto in campagna elettorale. E l’ho rilanciato in altre due occasioni, con una interpellanza (18 settembre 2015) e con un’iniziativa pubblica (27 novembre 2015).

Ho anche già fatto i conti su quali possono essere le ricadute dell’introduzione della sosta a pagamento nelle aree dei centri commerciali (qui l’interpellanza).

La mia proposta mira a rilanciare il commercio – non solo a far cassa – e a riportare la vita in centro a Mestre, dopo anni di cantiere e un intervento di rigenerazione urbana – lungo l’asse di via Poerio e Riviera XX settembre – di grande valore, ideato e promosso dalla passata amministrazione.

Ma a differenza della proposta Boraso non è un’idea spot confusa, bensì rientra all’interno di dieci mosse coordinate tra loro, perché solo così si può pensare di produrre degli effetti positivi in città.

Purtroppo anche ieri in commissione l’assessore ha confermato la mancanza di idee e di proposte, avviando un confronto sul piano urbano dei trasporti basato sul nulla. Ovvero dopo due anni la discussione parte dal piano del 2014, senza nessun’altra idea. Il paradosso è che la finalità del piano urbano dei trasporti deve basarsi sulla riduzione del traffico e la riduzione dell’inquinamento. A fronte di questo l’unica azione fatta finora è l’azzeramento delle ZTL: è così che si possono raggiungere questi obiettivi?

Conti alla mano, ecco come si può introdurre la sosta a pagamento:

Si tratta di circa 15.000 posti auto disponibili nella terraferma. La logica dovrebbe essere quella di stipulare delle convenzioni con la grande distribuzione e i centri direzionali, introducendo una tariffazione minima per la sosta, al fine di ottenere un grande beneficio per l’intera collettività.

Ipotizzando un utilizzo medio minimo – quindi sottostimato – di quattro ore al giorno, su 6 giorni alla settimana, per 52 settimane, si arriverebbe ad un introito di circa 9 milioni di euro. Tutte risorse che potrebbero essere in gran parte investite nella rigenerazione della città.

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