Capogruppo. Sono diventato capogruppo della Commissione Ambiente/Territorio/Lavori Pubblici in una fase in cui il tema della transizione ecologica è al centro delle politiche europee e nel momento in cui giunge finalmente a maturazione l’attenzione della Camera per il dossier Venezia, il risultato di un lavoro costante sul tema, supportata dal gruppo Pd.

Presidente della Camera. Qualche giorno fa il Presidente della Camera Roberto Fico ha dato il via libera all’indagine conoscitiva da me promossa sui problemi di Venezia e contestualmente sarà incardinata la pdl 1428 del 2018 (pdl Pellicani),  di cui sono il primo firmatario, per una nuova Legge Speciale per Venezia alla quale verranno abbinate le pdl successivamente presentate da Forza Italia (2358 del 2020) e Lega (2907 del 2021).

Il destino della città torni nelle mani della politica e dei veneziani.

Stiamo attraversando un cambio d’epoca accelerato dai fatti drammatici della pandemia e della guerra in Ucraina. Venezia dev’essere attrezzata ad affrontare questa fase storica di cambiamenti nel segno della Sostenibilità con strumenti normativi e finanziari adeguati.
Non è pensabile continuare a governare la città a colpi di decreti con commissari straordinari.
La politica ovvero la città deve tornare a essere protagonista del proprio destino. Per questo è importante riprendere il confronto alla Camera e contestualmente il dibattito in città.

Una legge federalista. L’indagine conoscitiva e l’esame della proposta di legge che la commissione proverà a riunificare in un testo unico, consentirà anzitutto di portare finalmente in una sede istituzionale il confronto sul destino della città. Sarà perciò l’occasione per compiere una serie completa di audizioni con istituzioni cittadine, categorie economiche e sociali, enti culturali, associazioni, stakeholder. Un’occasione per individuare soluzioni volte ad eliminare le criticità normative emerse negli anni e ad aggiornare la legge attuale, mettendo a punto una proposta innovativa per governare una città unica al mondo, la sola nel Paese a beneficiare di una legge speciale.

La proposta di legge va considerata un punto di partenza da migliorare nel corso dell’esame in commissione e dell’indagine conoscitiva che si apre alla Camera.
La pdl presenta un impianto “federalista” e “metropolitano”, ovvero riconosce la specialità di Venezia introducendo elementi di federalismo fiscale e assegnando un’effettiva autonomia d’azione ai vari enti e soggetti pubblici della città.

Aqua granda e pandemia. Da tempo c’è la necessità di aggiornare e rifinanziare la Legge Speciale per Venezia ma, dopo l’aqua granda del 12 novembre 2019 e le conseguenze drammatiche della pandemia che ha messo in evidenza la fragilità di un tessuto economico basato esclusivamente sul turismo, tale revisione non è più rinviabile.

Cinquant’anni di legge speciale. La Legge Speciale da quasi cinquant’anni rappresenta uno strumento fondamentale per il governo della città. C’è però la necessità di aggiornare la normativa attualizzandola, rendendola più aderente alle trasformazioni avvenute nel tempo. Finora sono state varate quattro leggi speciali. Oggi abbiamo l’occasione per ripensare al futuro della città, partendo in particolare dalla prima legge speciale, la n. 171/73, votata dopo la drammatica alluvione del 1966, che definisce i tre obiettivi ritenuti prioritari per Venezia, ossia la salvaguardia fisica, ambientale e socio-economica, individuando anche gli ambiti di competenza delle misure previste. Sono state poi approvate altre tre normative: la  n. 798/84 che prevede la costruzione del Mose e tra le varie cose, introduce il Comitatone, un organismo composto dai rappresentanti dei vari enti interessati agli interventi di salvaguardia, volto alla semplificazione delle procedure, sebbene l’esperienza abbia dimostrato che presenta molte criticità.

La terza legge speciale, n. 360/91, e la quarta n. 139/1992, prevedono il rifinanziamento degli interventi e pongono l’attenzione sul rafforzamento del coordinamento e l’integrazione tra i vari enti coinvolti, da attuarsi attraverso la sottoscrizione di appositi accordi di programma.

Una nuova Legge Speciale nel segno della Sostenibilità. La proposta di legge, di cui sono primo firmatario, ripropone in termini aggiornati i punti fermi della Legge Speciale che pone “la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, un problema di preminente interesse nazionale. (…) La Repubblica ne assicura la vitalità socio-economica”. Puntando in tal modo a valorizzare le attività sociali ed economiche di Venezia, ponendo al centro il tema dell’operatività del Porto e allargando il campo di azione alla pulizia dei canali industriali e alle bonifiche delle aree dismesse di Porto Marghera, premessa indispensabile per rendere possibile la riconversione produttiva in chiave green, attesa da molti anni.

Gli obiettivi. Se, come sembra, ripartire meglio di come eravamo rimasti prima dell’esplosione della pandemia, è un obiettivo condiviso, questo è il momento di cogliere le opportunità del Pnrr, la sfida europea del Green Deal e della transizione ecologica, per aprire una nuova stagione.

La pdl affronta il tema della salvaguardia di Venezia e del suo fragile patrimonio architettonico, artistico e ambientale, mettendo in campo una molteplicità di azioni per tenere assieme salvaguardia e sviluppo, un binomio con il quale la città si confronta da secoli, sempre nel rispetto di un sistema urbano e ambientale delicatissimo che rappresenta un patrimonio dell’Umanità. 

C’è anzitutto la necessità di riprendere ad eseguire gli interventi di manutenzione diffusa per la salvaguardia fisica della città interrotti da troppo tempo; affrontare il tema dello sviluppo del Porto alla luce del concorso in atto per la realizzazione del off-shore – sebbene sia una prospettiva dai contorni ancora indefiniti – e della zona industriale di Marghera; agire sulla gestione dei flussi turistici; del moto ondoso; rispondere ai problemi della residenza e del ripopolamento della città storica.

Solo affrontando in modo unitario i problemi sul tappeto, anziché in modo frammentato com’è stato fatto troppo a lungo, sarà possibile ribadire la specialità di Venezia, facendo i conti anche in termini concreti con il tema della Sostenibilità.

Vale a dire fare i conti con la fragilità e unicità di Venezia e la sua laguna, che non vuol dire solamente affrontare il tema dell’acqua alta, ma fare i conti con la marea di visitatori che quotidianamente arriva in città, con il dilagare delle affittanze turistiche, che favoriscono lo spopolamento della città, e con il gigantismo delle navi.

Decreti e emendamenti approvati nel corso della legislatura. Nel corso della legislatura sono stati approvati alcuni decreti ed emendamenti a favore di Venezia, alcuni dei quali erano compresi nella pdl da me presentata: il Centro Internazionale sui Cambiamenti Climatici;  l’art bonus esteso ai beni ecclesiastici; la Zls a Porto Marghera; l’Autorità per la laguna. Inoltre sono stati approvati ulteriori provvedimenti: il bando per la realizzazione del Porto off-shore; il decreto che ha allontanato le Grandi Navi dal Bacino di San Marco.

Ai quali vanno aggiunte le norme per far fronte all’emergenza Mose con la conseguente nomina di uno stuolo di commissari, ai quali si è sommato il commissario per la realizzazione degli approdi delle Grandi Navi a Porto Marghera.

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