19/03/2020 –

Ho già chiesto l’acquisizione in Antimafia della relazione del Prefetto del 18 dicembre 2019 e delle motivazioni con cui il Ministero dell’Interno ha ritenuto di non procedere allo scioglimento per mafia del Comune di Eraclea, come richiesto dallo stesso Prefetto di Venezia. Ho chiesto inoltre l’acquisizione della relazione della Commissione d’accesso e di indagine consegnata al Prefetto il 5 novembre 2019. Le richieste sono già state inoltrate al Ministero, che presto fornirà tutta la documentazione.

È necessario acquisire tutte le informazioni per comprendere le ragioni che hanno indotto al mancato scioglimento del Comune. Resto perciò in attesa di conoscere i contenuti di tutta la documentazione.

La decisione del Ministro stupisce comunque, non solo alla luce degli esiti dell’inchiesta che ha portato a decine di arresti, tra cui quella del sindaco Mirco Mestre, evidenziando la forte relazione tra Mafia, Affari e Politica ad Eraclea e nel litorale veneziano, ma anche per le prime reazioni pubbliche del Prefetto, il quale ha già dichiarato di ritenere un grave errore il mancato scioglimento del Comune.

Le inchieste partite lo scorso anno hanno messo in luce il radicamento della criminalità organizzata, in particolare della camorra, ad Eraclea e la forte relazione tra Mafia, Affari e Politica nel territorio, che ha portato in carcere 50 persone, tra cui anche l’ex Sindaco Mestre, accusato di voto di scambio.

Oggi il quadro non è certo mutato e l’impianto accusatorio resta solidissimo. È partito il maxiprocesso in aula bunker a Mestre, con 37 dei 76 imputati cui viene contestato il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Si tratta del primo maxiprocesso per mafia, dopo quello alla mala del Brenta, del quale fu protagonista l’ex PM Francesco Saverio Pavone, recentemente scomparso a causa del Coronavirus.

Il mancato scioglimento del Comune non cambia la gravità della situazione. Le mafie in Veneto e in particolare nel litorale veneziano, come è emerso in modo chiaro anche nel corso dell’ultima missione della Commissione Antimafia nel luglio scorso, sono fortemente radicate.

Le mafie in Veneto rappresentano un fenomeno soprattutto economico, spesso invisibile, che infetta in particolare il mondo delle imprese. Spesso l’anello di congiunzione tra criminalità organizzata e attività economiche è costituito da quell’area grigia di cui fanno parte in particolare il mondo dei professionisti e dei consulenti.

È necessario per cui continuare a tenere alta l’attenzione sul territorio, poiché l’inchiesta di Eraclea ha dimostrato che tutto il litorale è pervaso dalla criminalità organizzata, con ramificazioni in particolare a Jesolo e Caorle.

Questo sito utilizza cookie, in alcuni casi anche di terze parti. Per maggiori informazioni visita la nostra Privacy Policy. Chiudendo questo banner, scrollando questa pagina, cliccando un link o comunque continuando a navigare questo sito, presti il consenso all'utilizzo dei cookie.