26/06/2015 –

Il Sindaco inizia il suo mandato annunciando che in cima alle priorità ci sarà il lavoro, con 18 licenziamenti. I lavoratori delle cooperative Socioculturale e Codess cultura che prestavano servizio in maggioranza alla biblioteca Vez hanno appreso della perdita del posto attraverso un comunicato stampa. E’ inaccettabile la forma oltre che il merito: dal 1 luglio non sappiamo nemmeno quali orari e servizi saranno presenti in VEZ, come nella biblioteca Bettini o negli archivi comunali, infatti molti erano legati alla presenza di queste persone. Nicola Pellicani ha incontrato i lavoratori, persone impiegate da oltre dieci anni che resteranno senza lavoro dal 1 luglio, quando non verrà rinnovato l’appalto per i servizi bibliotecari e gli archivi comunali.
Se questo è il primo atto del Sindaco sulle politiche culturali c’è da preoccuparsi.
Del resto già il programma elettorale è molto vago, mai compariva la parola “biblioteca” nel libretto fucsia distribuito a tutti i cittadini e Villa Erizzo è solo citata in maniera estemporanea nella sezione dedicata a Mestre presente nel sito del Sindaco. Non a caso nel totonomine che impazza in questi giorni, l’unica casella che sembra proprio non destare interesse è quella della cultura.
Eppure è proprio da qui, soprattutto in terraferma, che bisogna ripartire per rigenerare la città. VEZ è parte importante del distretto culturale di Mestre centro, questo si richiamato da Brugnaro nel suo sito, ma in un veloce paragrafo che recita superficialmente: “Nascita del distretto della cultura mestrina, con la messa in rete del progetto M9, del Candiani, di Villa Erizzo, della Torre Civica, dei Teatri, delle Biblioteche e degli altri spazi, anche privati, dedicati”. Ma solo su VEZ ci sarebbe molto altro da dire, ad esempio sono in corsi i lavoro di restauro per da vita alla sezione ragazzi, lavori che non concludono però i lavori previsti per la nascita del nuovo blocco senza il quale VEZ rimane incompiuta. E nulla si sa delle intenzioni del Sindaco sulla Rete Biblioteche Venezia, alcune specializzate proprio nel settore dei ragazzi, o come intenda organizzare il servizio nella città storica nel quale è coinvolta in prima battuta anche un’importante Fondazione privata come la Querini Stampalia grazie ad una convenzione in scadenza.
Chiedo che il Sindaco faccia sapere alla città quale sia il programma per i prossimi 5 anni per le biblioteche cittadine perché oggi la riorganizzazione si è tradotta unicamente nel licenziamento di 18 persone, ma un servizio così importante, ricordo che le biblioteche di pubblica lettura sono spesso il primo luogo in cui si accede alla conoscenza e all’informazione, merita più di un approccio ragionieristico: la qualità del servizio non si misura solo in ore d’apertura, ma patrimonio conservato, eventi culturali organizzati, qualità del reference, prestiti e molto, molto altro. Uno dei miei primi atti come consigliere comunale sarà sollecitare un confronto a tutto campo perché la prossima consiliatura, nel rispetto dei vincoli di bilancio, possa segnare il rilancio della Rete Biblioteche Venezia e non la cronaca di una morte annunciata per lenta asfissia.
In questo senso per dar vita al distretto della cultura mestrino sarà fondamentale il completamento del polo bibliotecario di Villa Erizzo con la realizzazione del blocco mancante di Vez, in modo da realizzare in città una vera biblioteca di pubblica lettura e non una parvenza di essa.

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