24/01/2019 –

Stop all’impianto gpl a Chioggia. La protesta è arrivata a Roma davanti a Montecitorio dove ho incontrato i Comitati cittadini. Oggi è una giornata di grande importanza in quanto questa mattina si è svolta l’udienza del Consiglio di Stato in merito al ricorso di Comune di Chioggia, Regione Veneto e Comitato No Gpl sul progetto di autorizzazione dell’impianto di stoccaggio di gas. Sono stato l’unico parlamentare che ha avvicinato i cittadini che giustamente manifestavano per chiedere il blocco dei lavori. Dov’erano Lega e 5Stelle?

Bisogna assolutamente fare chiarezza sull’iter autorizzativo dell’impianto che prevede lo stoccaggio di 9mila metri cubi di gpl, ed è necessario verificare i pareri della conferenza dei servizi. I Comitati nel pomeriggio hanno esposto le loro buone ragioni al Mise, ma il governo continua nella sua ambiguità. Dice sui giornali e sui social di essere contrario, senza però produrre alcun atto concreto per bloccare l’impianto. I ministri Di Maio, Bonisoli e Toninelli devono gettare la maschera, dicendo da che parte stanno.

La realizzazione del deposito prefigura infatti gravi violazioni del diritto alla salute e all’ambiente salubre, nonché del diritto alla sicurezza, tenuto conto che si troverebbe a soli 250 metri da due quartieri densamente popolati e aumenterebbe esponenzialmente il traffico pesante della zona.

Nei giorni scorsi è nata anche la “Carta di Chioggia” contro il deposito GPL che elenca sei buone ragioni per non autorizzare l’impianto, tra cui il rispetto dei diritti dell’uomo, dei principi di leale cooperazione e della proprietà privata, e chiede che il governo si impegni per l’istituzione della Corte penale europea dell’ambiente, del dipartimento nazionale ed europeo di giustizia ambientale e della procura nazionale per l’ambiente e la salute.

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