30/09/2015 –

I membri del Consiglio metropolitano eletti nella lista “Insieme Per La Città Metropolitana” constatano che, a distanza di un mese dall’insediamento il Sindaco metropolitano Luigi Brugnaro, non ha compiuto nessun atto teso ad attuare quanto previsto dalle legge Delrio che prevede come primo adempimento la stesura dello statuto del nuove ente. I consiglieri della lista “ Insieme Per La Città Metropolitana“ sono estremamente preoccupati per l’immobilismo del Sindaco. Entro il 31 dicembre 2015 la legge prevede che debba essere approvato lo statuto. C’erano 4 mesi di tempo dal momento dell’insediamento del Consiglio, un mese è trascorso nell’inerzia totale di Brugnaro. Solo attivando il metodo del confronto e del lavoro collegiale interno al Consiglio e nel territorio, sarà possibile redigere uno statuto all’altezza delle aspettative dei cittadini della Città Metropolitana di Venezia.
Le uniche notizie sono pervenute attraverso la stampa e fanno crescere la preoccupazione perché ricalcano lo stile dell’“uomo solo al comando” che sta caratterizzando l’agire di Brugnaro come Sindaco di Venezia, comportamento che ha provocato il blocco dell’azione amministrativa nella città.
Ricordiamo al Sindaco metropolitano che prima della sua elezione i Sindaci del territorio metropolitano avevano già stilato un importante documento che può essere la base di una discussione serie e approfondita a differenza della bozza di Statuto redatta dal Commissario governativo della Provincia. Quest’ultima proposta risulta del tutto insufficiente, tutta tesa a preservare l’impianto della “vecchia” Provincia e inadeguata per disegnare un ente che deve avere caratteristiche e capacità di protagonismo, guardando al futuro per rilanciare il territorio metropolitano.

La procedura per la stesura dello Statuto
Chiedono quindi che sia definita al più presto una procedura che conduca all’approvazione dello statuto metropolitano. Visto il tempo prezioso già perso propongono l’istituzione di una singola commissione statutaria in modo che possa procedere a ritmo serrato. La commissione dovrà adottare un iter partecipato non solo con i rappresentatati del territorio (ad esempio includendo nei lavori una rappresentanza di ciascuna conferenza dei sindaci), ma anche con le categorie economiche, i sindacati e la società civile con particolare attenzione al mondo del terzo settore (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, finanza etica, commercio equo e solidale).
La partecipazione
Una partecipazione che poi dovrà diventare parte caratterizzante dello statuto attraverso un Titolo espressamente dedicato agli Istituti di partecipazione: spesso l’argomento della partecipazione viene risolto con norme vacue, mentre lo statuto dovrà provvedere norme stringenti e iter precisi anche su temi fondamentali quali la costruzione o il potenziamento di determinate infrastrutture.
Accanto al percorso che andrà definito in sede istituzionale “Insieme Per La Città Metropolitana” avvierà degli incontri ogni lunedì con portatori d’interesse e di conoscenza del territorio metropolitano proprio per raggiungere l’obiettivo della massima partecipazione in questa fase costituente.
I poteri degli organi della città metropolitana
Nel merito dello statuto propongono, altresì, che particolare attenzione venga riservato ad alcuni temi per garantire un corretto funzionamento della città metropolitana a partire dai rapporti tra i tre organi della Città metropolitana: Sindaco, Consiglio metropolitano e Conferenza metropolitana.
Ad esempio la Conferenza metropolitana se per la legge istitutiva non potrà esprimere pareri vincolanti sugli atti di governo, dovrà però vedersi attribuire specifici poteri di proposta su quali sarà obbligatorio per il Consiglio esprimersi.
Perché il nuovo ente possa essere efficiente, lo statuto dovrà prevedere poteri precisi al Consiglio metropolitano a partire da un numero congruo di deleghe da affidare ai suoi componenti e tra essi la figura del vicesindaco.
Unioni dei comuni e zone omogenee
Una delle sfide più importanti per il nuovo ente sarà quella di diventare uno strumento di crescita per i 44 comuni metropolitani. Per questo nello statuto dovranno essere indicati in maniera precisa il ruolo delle unioni dei comuni che vanno valorizzate come contestualmente andrà specificato il ruolo delle zone omogenee.
Elezione diretta del Sindaco metropolitano
Inoltre rimane da sciogliere il nodo dell’elettività diretta del Sindaco metropolitano – e quindi del Consiglio – che deve sostanziarsi senza però intaccare l’unitarietà del Comune capoluogo: la forza della città metropolitana si giocherà anche sulla capacità di semplificare il quadro istituzionale non certo di frammentarlo. Al riguardo si auspica che già nella prima riunione del Consiglio metropolitano venga approvato un documento da inviare al Parlamento affinché vengano riconosciute alla Città metropolitana le stesse opportunità date alle città metropolitane sopra i 3 milioni di abitanti visto la specificità del territorio metropolitano veneziano che sappiamo essere unico nella sua conformazione territoriale.
Regione Veneto
È importante che anche i rapporti con la Regione Veneto trovino al più presto una definizione, infatti in molti aspetti la legislazione regionale ignora la città metropolitana come, ad esempio, sul tema dei bacini di servizi. E’ inoltre importante rivedere al più presto gli attuali iter decisionali sui finanziamenti europei, che ovviamente vanno utilizzati in tutto il territorio metropolitano, per definire al meglio il ruolo del nuove ente.
Piano strategico e Agenzia per lo sviluppo e l’innovazione
I temi da dibattere per la stesura di uno statuto efficace sono molti, a partire dal ruolo del Piano strategico che dovrà trovare spazio all’interno dello Statuto: non a caso il legislatore ha stabilito di affidare una delle funzioni fondamentali della Città metropolitana a questo strumento che dovrà connettersi alle politiche europee in modo da aumentare le leve finanziarie del nuovo ente. Sempre all’interno dello statuto sarà importante assegnare un ruolo specifico ad un’Agenzia per lo sviluppo e l’innovazione anche per risolvere la questione delle aziende “ereditate” dalla Provincia.

La stasi che sta caratterizzando il mandato del primo Sindaco metropolitano è tanto più grave in questa fase costituente che sarà decisiva per rendere la Città metropolitana un ente capace di generare opportunità di crescita per tutto il territorio metropolitano.

Per tutte queste ragioni i Consiglieri metropolitani della lista “Insieme per la Città Metropolitana” hanno raccolto le firme (ai sensi dell’articolo 51 del Regolamento del Consiglio Provinciale) per chiedere la convocazione del Consiglio Metropolitano entro 10 giorni a partire da oggi.
Inoltre i Consiglieri continueranno ad incontrarsi tutte le settimane per approfondire tra loro e assieme ai cittadini tutti i temi che dovranno portare all’approvazione dello statuto.

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