Dopo l’incontro al Mef dei vertici aziendali, che non ha sortito gli effetti sperati al fine di sbloccare i conti aziendali congelati per via delle sanzioni alla Russia, si apre uno spiraglio per Superjet.
Lo sblocco delle risorse destinate a pagare gli stipendi dei lavoratori resta la priorità.

Ma nel nuovo decreto, atteso per la settimana prossima, per far fronte al caro energia sono previsti ristori per le aziende che, come Superjet, sono state più duramente colpite dagli effetti delle sanzioni applicate alla Russia. Il decreto, al quale sta lavorando in queste ore la Presidenza del Consiglio, avrà una dotazione complessiva di 4/5 miliardi.
È quanto è emerso in seguito ad un approfondimento nell’ambito della discussione dell’interrogazione a risposta immediata che ho presentato alla Camera.

Il Mise (Ministero per lo sviluppo economico), che ha risposto al Question time con il viceministro Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato di aver già provveduto ad attivare incontri in seno all’apposita Task Force con le associazioni industriali più danneggiate dall’emergenza, per individuare soluzioni efficaci alla crisi.

Soluzioni che si affiancano a quanto fatto dal Ministero del Lavoro, che ha prontamente autorizzato fino al prossimo 19 agosto il trattamento di integrazione salariale per tutti i 140 lavoratori della Superjet. Ogni forma di protezione sociale e sostegno al reddito di questi lavoratori dev’essere inteso come un segnale di attenzione ma che non può ritenersi risolutivo.

Non è accettabile che siano i lavoratori a pagare le conseguenze delle sanzioni. Ho ribadito anche al ministro Giorgetti nel corso di un incontro informale, l’urgenza di un intervento del governo, che deve assolutamente arrivare con il prossimo decreto, in attesa di una risoluzione definitiva che garantisca la ripresa dell’attività, senza alcun sacrificio da parte dei lavoratori.

Sto seguendo da tempo le vicende di Superjet, ben prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, quando era in scadenza la concessione europea, propedeutica allo svolgimento di qualsiasi attività. Ora il quadro si è notevolmente aggravato, ma continuerò a impegnarmi in Parlamento per sostenere la produzione aziendale di Superjet e il posto di lavoro di 140 alte professionalità che sono parte della storia dell’industria veneziana, che deriva dalle Officine Aeronavali.

In tal senso è indispensabile che Leonardo, ex Finmeccanica, a maggioranza pubblica, partecipi attivamente per raggiungere tale obiettivo. Superjet è controllata al 90 per cento dall’industria aeronautica russa Sukhoi, ma è partecipata al 10 per cento da Leonardo, che ne aveva il controllo fino a qualche anno fa. Ora è chiamata a fare la sua parte.

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