27/02/2019 –

Coinvolge anche il Nordest l’inchiesta della DDA di Milano sul traffico illecito di rifiuti, partita dopo un incendio in un grosso deposito di rifiuti alla periferia della città. Secondo gli inquirenti ci sarebbero infatti 900 tonnellate di rifiuti pericolosi contenenti veleni quali nichel, cromo, piombo e cloruro, utilizzati per costruire alcune strade di 19 Comuni del Polesine. Nell’inchiesta sono coinvolte alcune imprese milanesi, che avevano in affitto capannoni anche a Fossalta di Piave (Ve), Verona San Massimo (Vr), e due aziende della Bassa Veronese, accusate di trasportare e gestire abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti.

Qualche mese fa il caso della ditta Cosmo di Noale aveva portato alla luce il traffico illecito nel Veneto, con un maxisequestro di rifiuti pericolosi. Il business dei rifiuti è uno dei diversi modi in cui si manifesta la criminalità organizzata al Nord, purtroppo non l’unico, come abbiamo potuto constatare con le recenti inchieste della DDA di Venezia sulla presenza di affiliati alla camorra e alla ‘ndrangheta.
Come componente della Commissione Antimafia e della Commissione Ambiente sono preoccupato del reiterarsi si questi fenomeni molto gravi, sui quali bisogna vigilare con attenzione. E’ necessario tenere alto il livello di guardia su questi casi che, oltre a mettere a rischio la salute dei cittadini e il territorio, permettono alle organizzazioni criminali di gestire ingenti somme di denaro e consentono loro di infiltrarsi nel sistema imprenditoriale ed economico del Nord.

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