25/06/2018 –

La Piazzetta è stata inaugurata il 2 settembre 2010 dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Fu un evento per tutta la città che segnava la “liberazione” della Torre dalla palazzina dell’ex boutique Cel-Ana e dal negozio Tessar. Uno spazio pubblico restituito alla città divenuto uno dei simboli del riscatto di Mestre, dopo la cementificazione scriteriata subìta a partire dal dopoguerra. Fu un’operazione costosa e complicata ma molto apprezzata dai cittadini, come dimostra l’intenso utilizzo di questi anni. Emerse fin dal 2010 il problema dell’acquisizione del Borsino e del plateatico prospicente (circa 80 mq) di proprietà di Banca Intesa. In otto anni il Comune non è riuscito ad affrontare il problema e a risolverlo nell’interesse pubblico. Non è stata capace la giunta precedente di centrosinistra, non ha fatto nulla l’attuale amministrazione. Adesso che l’immobile è stato venduto si rischia di aver fatto tutta l’operazione per far posto all’ennesimo bar o ristorante. Senza contare che lungo i circa cento metri di via Palazzo ce ne sono ben sei. L’ex Borsino è divenuto appetibile sul mercato immobiliare anzitutto grazie alla rigenerazione urbana della zona del centro e alle innumerevoli iniziative culturali promosse sia dall’amministrazione che da tante associazioni. Personalmente non credo sia semplicissimo trasformare l’immobile in un bar o in un ristorante. Credo invece che questa possa essere l’occasione per prendere in mano una volta per tutte il tema della riqualificazione dell’intero ambito della zona della Torre civica, pensando finalmente anche al riutilizzo dell’ex De Amicis. Il Comune intavoli fin da subito un confronto con la nuova proprietà, perché garantisca un uso pubblico degli spazi. Ma se questo non si rivelerà possibile decida di acquistare una volta per tutte l’ex Borsino. È chiaro che tale spazio, adiacente alla Torre civica e prospicente a una piazzetta fortemente utilizzata per spettacoli e iniziative varie andrebbe usato per attività legate alla cultura. In ogni caso non è pensabile un uso a scopo esclusivamente commerciale di una piazzetta ricavata con risorse della collettività e utilizzata in questi otto anni per manifestazioni culturali, spettacoli e rassegne di ogni tipo con grande soddisfazione dei mestrini.

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