17/07/2019 –

Conclusa la tappa veronese della missione dell’Antimafia e in Veneto. Una giornata intensa di audizioni. Prima abbiamo audito il Prefetto, il Questore, i rappresentanti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Direzione Investigativa Antimafia e il Procuratore. Testimonianze che hanno dimostrato in modo dettagliato il radicamento della criminalità organizzata nella Provincia di Verona, in particolare della ‘ndrangheta, ma anche di mafia e camorra.

Siamo di fronte a una fenomenologia criminale che è soprattutto economica. In quest’ambito la criminalità si avvale di consulenti e professionisti molto abili in attività di riciclaggio, false fatturazioni, frodi fiscali. Per garantire una più efficace attività di prevenzione sarebbe necessario poter contare su maggior risorse umane. Le mafie in Veneto sono imprese economiche e come tali vanno affrontate. In tal senso l’attuale legislazione che risale agli anni ’80/’90, è figlia di una stagione superata, ed è perciò insufficiente ad affrontare e svolgere attività di prevenzione alle attività mafiose. Per anticipare e prevenire è necessario un aggiornamento della legislazione vigente.

I primi incontri hanno confermato un quadro allarmante per l’intreccio tra Mafie, Affari e Politica, come avevano già dimostrato le inchieste dei mesi scorsi. Uno dei dati che più fa riflettere è quello sulle interdittive, che nel veronese è un numero molto elevato, esattamente 19, il più alto della Regione, cresciuto esponenzialmente rispetto all’ultima visita della Commissione in Veneto di quattro anni fa, segno del radicamento profondo della criminalità organizzata in questa zona. Ma segno anche che in quattro anni è stato compiuto un lavoro in grande profondità coordinato in particolare dalla Prefettura.


La missione è un’occasione per testimoniare vicinanza a uno dei territori più colpiti dalle inchieste della DDA, che hanno portato a oltre cento arresti in tutta la Regione.
Domani la Commissione sarà a Venezia, dove sono previste audizioni con il Prefetto, il Questore, le Forze dell’Ordine, il Procuratore Antimafia, alcune associazioni ed esponenti della società civile.

Finalmente la missione della Commissione, per la quale ho lavorato a lungo, fin dall’insediamento della Commissione nel novembre scorso, potrà ascoltare i soggetti coinvolti nella lotta alle mafie e nella promozione della cultura della legalità.

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